L’attore e ambientalista Leonardo DiCaprio e Jane Goodall, etologa e primatologa inglese, insieme per i primati: i due, personaggi di spicco nel panorama della salvaguardia animale e ambientale, hanno infatti creato insieme una linea di abbigliamento vegan per accrescere la consapevolezza riguardo al pericolo di estinzione che questa specie corre a causa delle attività umane.
“Don’t let them disappear” – letteralmente “Non lasciarli scomparire”- è il nome della linea di abiti, il cui lancio è stato annunciato direttamente dall’attore sulla sua pagina Instagram (il post nella foto qua in alto). Tutti i proventi delle vendite, sottolinea DiCaprio, verranno devoluti alla Leonardo DiCaprio Foundation, associazione no profit per la salvaguardia ambientale nata nel 1998, che in collaborazione con il Jane Goodall Institute – fondato nel 1977 per la salvaguardia dei primati – fra le altre cose, lavora per salvare le scimmie dall’estinzione.
“Don’t let them disappear”: un appello da non lasciare inascoltato
T-shirt in cotone biologico per uomo, donna e bambino e felpe sportive in poliestere riciclato compongono la collezione, che rimarrà in vendita sullo shop ufficiale solo per due settimane, fino al prossimo 16 novembre. I prezzi sono decisamente normali e adatti a tutte le tasche, soprattutto per una buona causa. In particolare, l’attenzione delle due associazioni è rivolta a gibboni, scimpanzé, bonobo, gorilla e oranghi, la cui sopravvivenza è minacciata ormai da anni da attività come l’agricoltura, il disboscamento, l’estrazione mineraria, la costruzione di dighe e di nuove strade, oltre che dal pericolosissimo cambiamento climatico, che sta modificando radicalmente gli ecosistemi. “Negli ultimi due decenni, quasi la metà dell’habitat naturale delle scimmie è andato perso – si legge sul sito della Fondazione Leonardo DiCaprio – A tutto questo si deve aggiungere che, tragicamente, le scimmie sono anche vittime del commercio illegale e del bracconaggio“.
Se non intraprendiamo azioni serie ora, molte scimmie si troveranno ad affrontare l’estinzione in soli 20 anni.
Una collaborazione importante quella tra l’attore e l’etologa, che però non rappresenta il loro primo tentativo di invertire la rotta pericolosa sulla quale stiamo viaggiando ormai da decenni.