Vegolosi

Il lievito di birra è vegano?

I prodotti da forno, si sa, quando è possibile è meglio farli in casa. Si è più certi della bontà e della genuinità degli ingredienti… o no? Il lievito di birra, secco o fresco ad esempio, fondamentale per la panificazione, è davvero vegano?
Il lievito è stato scoperto nell’antico Egitto verso il 1500 a. C. Si tratta scientificamente di gruppi di funghi, formati da un unico tipo di cellula eucariotica che possono avere forma ellittica o sferica.

Il problema dei lieviti in commercio è che possono (ma non necessariamente) provenire da animali: il lievito di birra e il lievito alimentare in scaglie (utilizzato a crudo per condire le verdure, la pasta o il riso in sostituzione del formaggio grattugiato), ma anche i dadi e le minestre pronte contengono il fungo Saccharomyces Cerevisiae che appare nelle etichette sotto l’indicazione di “estratto di lievito”.

Seppure attualmente il lievito di birra si ottenga da ceppi di funghi coltivati su un substrato di malto (orzo germogliato), spesso vengono usate a questo scopo le interiora di agnelli e altri animali ed è per questo che nel dubbio è sempre meglio optare per un’alternativa sicura, quale ad esempio il cremor tartaro o il lievito madre autoprodotto.

Altro problema legato ai lieviti è lo stabilizzante, spesso di origine animale. Attenzione ai prodotti che contengono E470a: si tratta di acidi grassi ottenuti principalmente da fonti di origine vegetale ma che possono derivare anche dai bovini e dai suini. Insomma il lievito di birra può essere vegan o meno, l’unica possibilità per dissipare le incertezze sarebbe contattare direttamente la ditta produttrice e chiedere esplicitamente.

Serena Porchera