Sono 63 i voti favorevoli e un solo astenuto per la risoluzione che la commissione ambiente del Parlamento Europeo che chiede con fermezza l’inizio di una manovra diplomatica che chieda di porre fine ai test sugli animali ai fini della produzione di cosmetici.
Se infatti nel 2013 fu l’Europa a porre fine all’uso di animali per testare prodotti e ingredienti per la produzione di cosmetici, il resto del mondo non è stato al passo e, Cina in testa, la questione rimane aperta, così come la sofferenza animale ad essa collegata. Quattro quinti degli stati nel mondo non hanno proibito i test eppure il modello europeo mostra che questa pratica è assolutamente possibile come ha sottolineato Miriam Dalli, parlamentare maltese: “Questo è il momento di agire, abbiamo dimostrato che il divieto funziona ma non può essere solo una questione europea, serve sia globale”.
Benessere animale al centro
Per di più, il Parlamento Europeo sta spingendo affinché il benessere animale sia un tema centrale all’interno delle priorità delle Nazioni Unite, anche perché pare che l’allontanamento da questo barbaro sistema sia un sentimento comune. Secondo le indagini periodiche svolte dal Parlamento Europeo, l’Eurobarometro, sul tema del benessere animale nel marzo del 2016, l’89% dei cittadini vorrebbe promuovere una maggiore consapevolezza dell’importanza del benessere degli animali a livello internazionale, e il 90% è d’accordo sulla necessità di stabilire standard chiari ed elevati di benessere degli animali che siano riconosciuti in tutto il mondo.
Ma i test sono davvero “vietati”?
La questione è complessa; come spiega la LAV, le aziende non possono testare su animali gli ingredienti in tutto il territorio Comunitario, ma possono farlo all’estero vendendo tali prodotti in Paesi extra-UE (ad es. la Cina). Alcune materie prime non vengono realizzate unicamente per l’ambito cosmetico ma possono sovrapporsi nel loro utilizzo a quello chimico e quello farmaceutico e in quel caso i test ci sono.
Come districarsi, quindi, in mezzo a questa situazione? I marchi di certificazione seri sono un buon sistema come quello della stessa LAV, oppure affidarsi alla loro lista di aziende garantite.