Primo in Europa nel 1996 a prendere le stelle Michelin come ristorante vegetariano, il Joia fondato da Pietro Leeman perderà il suo capitano. Lo chef vegetariano, infatti, ha deciso di coronare il suo lungo percorso spirituale fondando, insieme alla compagna Rachele, una comunità spirituale in Svizzera dove vivrà, lavorerà e insegnerà cucina naturale.
Leeman spiega che il Joia è già stato rilevato dai suoi chef in seconda, Sauro Ricci, classe 1981, e Raffaele Minghini, classe 1986. “Io ormai – spiega Leeman in un’intervista a Corriere della Sera – appartengo a un’altra generazione. Continueranno loro a cucinare cibo vegetariano rispettoso, buono, riconoscibile, goloso, avvolgente”. Ma perché questa scelta? In realtà lo chef l’aveva già anticipata e si tratta della conclusione (ma anche dell’inizio) di un nuovo percorso. Secondo lo chef svizzero, il Joia era un’attività di business che non si adattava più alle sue esigenze, Raxa, sarà un villaggio alla cui base c’è una fondazione, ossia i proventi delle attività verranno investiti nuovamente nelle attività e nella sopravvivenza del villaggio stesso.
“Sarà una comunità aperta al mondo. Chiunque potrà venire – continua Leeman – meditare e pregare con noi, restare un giorno oppure sei mesi oppure per sempre (in affitto, ndr). Ci saranno due ristoranti: uno più semplice, una cucina vegetariana di montagna, e uno più “alto” all’interno del tempio. Sarà una vera e propria “cucina dei templi”, dove il cibo verrà accompagnato da un’esperienza, da un insegnamento, da una ritualità”.
Leeman nonostante una scelta decisamente particolare, non ha abbandonato la sua scelta vegetariana e spiega che gli animali verranno impiegati come fonte di cibo: “Ci sarà anche un allevamento di mucche da latte, che verranno ingravidate ogni 5-6 anni, non ogni anno come spesso succede, rispettando la loro natura”.