“Fumatori vegani”: alcuni lo considerano un ossimoro. E’ chiaro, chi sceglie di seguire uno stile di vita e un’alimentazione vegan vuol dire che alla salute ci tiene. Che senso ha adottare una dieta ricca di acidi grassi insaturi, di antiossidanti, di fitosteroli e povera di colesterolo se poi il fumo devasta irrimediabilmente i polmoni minacciando il benessere di tutto l’organismo?
Ma non è solo la questione salutistica ad essere messa in discussione quando si parla del connubio fumo/veganismo. E’ noto che l’industria del tabacco sfrutta la sperimentazione animale per commercializzare i suoi prodotti. I vivisettori hanno ricevuto, e ricevono tuttora, ingenti somme dalle multinazionali del tabacco e dalle agenzie governative per avvelenare gli animali con la nicotina, forzandoli ad inalare il fumo e rendendoli dipendenti dal tabacco, sostanza che ovviamente non avrebbero mai incontrato se non fosse per la follia dell’homo sapiens.
Il 99% delle sigarette non sono vegane; il tabacco non è infatti il solo ingrediente che le compongono: il castoreum, utilizzato al giorno d’oggi soprattutto nel mondo della cosmesi, è un additivo contenuto nella quasi totalità delle sigarette in commercio. Si tratta di una sostanza giallognola secreta dalle ghiandole perianali del castoro che contribuisce a conferire alle sigarette il loro tipico odore. Ciò non significa che le sigarette vegane facciano bene, tutt’altro! Fumare qualsiasi tipo di sigaretta nuoce gravemente alla salute…ma solo alcuni brand distruggono quella degli animali.