Sempre di più i corridoi delle metropolitane vengono usate per esporre quadri e piccole e grandi opere d’arte. A Genova, in particolare, sono stati affissi manifesti che denunciano quello che accade negli allevamenti intensivi: è la campagna di Essere Animali, che nel capoluogo ligure aveva già proposto nello scorso marzo una gigantografia su oltre sessanta bus. Da oggi, nei corridoi sotterranei di Genova appaiono immagini, talvolta di forte impatto, con cui l’associazione vuole mostrare le crudeltà a cui vengono sottoposti gli animali in allevamenti intensivi e macelli. «Questa scrofa vivrà tutta la vita in una gabbia grande come il suo corpo», si legge su uno dei manifesti affissi. Nel presentare il progetto, l’associazione ha diffuso un comunicato: «In Italia circa 13 milioni di maiali sono rinchiusi in capannoni bui, privati della possibilità di soddisfare anche le minime esigenze etologiche – dice Essere Animali – Mancanza di movimento, comportamenti stereotipati ma anche mutilazioni, come la mozzatura della coda e la castrazione senza anestesia dei piccoli suini, sono alcune delle conseguenze della moderna zootecnia».
E ancora: «Con le nostre investigazioni vogliamo instaurare un dibattito all’interno della società. È giusto tutto questo? – si chiede l’associazione animalista – Sempre più persone rispondono di “no” e scelgono di non mangiare più cibi di origine animale, altre iniziano con il ridurre i consumi. Il nostro invito è quello di non chiudere gli occhi, di non voltarsi dall’altra parte». Un modo creativo ed esplicito con cui Essere Animali vuole portare all’attenzione delle migliaia di cittadini che ogni giorno usano la metro la questione degli allevamenti intensivi e dell’alimentazione basata sulla carne. Come sempre la domanda di base è: è necessario scandalizzare, creare shock per poter veicolare un messaggio?
La foto è tratta dal sito essereanimali.org.