Vegolosi

La scelta vegana è la meno costosa: lo studio di Oxford pubblicato da The Lancet

È stata l’Università di Oxford e poi la rivista The Lancet a pubblicare lo studio del team di ricerca del professor Marco Springman, che si è posto una domanda importante: data la maggiore sostenibilità ambientale per il pianeta e per la salute umana, le scelte alimentari vegane e vegetariane sono anche economicamente più sostenibili per chi le intraprende, rispetto a quelle onnivore e pescetariane?

Quanto si risparmia?

Anche se potreste tacciare questo articolo di “spoiler” la risposta alla domanda di cui sopra è “Sì, le diete vegetariane e vegane sono più economiche di quelle onnivore e pescetariane” se si considera come scenario quello dei paesi europei e americani. Lo studio, pubblicato su una delle più importanti riviste scientifica del mondo, spiega che la scelta di alimenti primari come frutta, verdura, legumi e cereali permette un risparmio netto: “Se si guarda esclusivamente ai costi degli ingredienti, una dieta vegana costa in realtà un terzo in meno rispetto alle attuali diete ‘occidentali’ con elevate quantità di carne e latticini, che molte persone consumano in Paesi ad alto reddito, come il Regno Unito”. Ovviamente lo studio, che ha preso come riferimento i valori dei cibi in 150 paesi, precisa che sono stati esclusi dal computo gli alimenti altamente processati come i sostituti della carne (burger vegetali, polpette di “carne” vegetale, etc). Lo studio punta l’attenzione quindi sull’idea dalla cucina fai da te, ispirandosi a piatti semplici e nuove ricette.

Secondo un calcolo specificato nello studio inglese, la scelta alimentare onnivora costerebbe circa 45 euro alla settimana a persona, l’alimentazione così detta “flexitariana” (ossia che prevede l’alternarsi di dieta onnivora e vegana/vegetariana a seconda dei giorni) comporta una spesa di circa 37 euro, per quella vegetariana arriviamo a 30 euro e per quella vegana a 29 euro alla settimana a persona. Secondo i ricercatori in un anno, quindi, con una dieta a base vegetale, si possono risparmiare quasi 800 euro a testa.

Altro dato interessante

Lo studio condotto dal team del professor Springman, spiega anche che: “L’adozione di diete vegetariane e vegane su larga scala può aiutare i consumatori di questi paesi a ridurre i costi e, allo stesso tempo, contribuire al rispetto degli impegni nazionali sul cambiamento climatico e ridurre la spesa sanitaria pubblica“. Insomma, mangiando vegano non risparmia solamente il singolo cittadino ma anche lo Stato sul quale graveranno meno spese sanitarie dovute alle malattie correlate alla scorretta alimentazione come quelle cardiovascolari, il diabete di Tipo 2 e le iper tensioni.

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