Il Global Change Award viene assegnato ogni anno ai prodotti che hanno maggiori potenzialità commerciali e che si distinguono per il loro tratto profondamente innovativo: a conquistare lo scettro, quest’anno, è stata l’azienda Vegea nata a Milano dall’idea dell’architetto Giampiero Tessitore e che produce un tessuto vegano tratto dagli scarti della lavorazione del vino e che imita la pelle di origine animale ottenuta conciando gli scarti che provengono dall’industria alimentare.
Ma come si potrebbe utilizzare questo tessuto? La Vegea S.r.l spiega che i suoi utilizzi spaziano dall’abbigliamento all’arredamento, passando per gli interni delle macchine ai packaging. Inoltre il tessuto vegetale tratto dal vino ha un’altra caratteristica ancora più apprezzabile: se è vero, infatti, che anche per l’utilizzo di materiali sintetici di simil pelle, vengono utilizzato derivati del petrolio, la cui creazione implica un forte inquinamento ambientale, pare invece che la produzione di pelle di vinaccia sia decisamente meno impattante, anche se non ci sono descrizioni specifiche a riguardo.
La vera domanda ora è: quando troveremo le prime borse, scarpe e poltrone realizzate con questo prodotto innovativo? Tessitore spiega che l’obiettivo è arrivare alla produzione entro la fine dell’anno “quindi all’inizio del 2018 dovremmo già avere i primi prodotti esclusivi”.