Basta leggere il documento originale firmato dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, per comprendere che il PACT (Preventing Animal Cruelty and Torture Act) è sì una legge innovativa che prevede indagini anche da parte del FBI nei confronti di chi pratica violenza sugli animali, ma esclude molti soggetti animali e non poteva essere diversamente.
Nonostante moltissimi abbiano festeggiato per la firma di una legge importante rispetto al benessere e alla tutela degli animali, in verità è facile comprendere che la nuova legge americana contro la crudeltà verso gli animali prevede moltissime eccezioni, come ha spiegato chiaramente il Washington Post: “La nuova legge prevede eccezioni sull’applicabilità della norma per la la macellazione degli animali per il cibo, le attività ricreative come la caccia, la cattura e la pesca, la ricerca medica e scientifica, le normali pratiche veterinarie, agricole o altre pratiche di gestione degli animali e le azioni necessarie per proteggere la vita o i beni di una persona”.
Questo non significa che non si tratti di un passo avanti o di una legge che non avrà ripercussioni positive. Grazie al PACT sarà infatti possibile perseguire a livello federale tutti coloro, per esempio, che praticano violenza gratuita sugli animali domestici e ne condividono le efferatezze sul web, oppure sarà possibile intervenire se le violenze avvengono in luoghi come aeroporti o basi militari che rimangono sotto la giurisdizione della sola FBI.
E’ vero quindi che la crudeltà contro gli animali è diventata un crimine federale, che può prevedere fino a 7 anni di carcere, ma non verso tutti gli animali: come sempre ne rimangono esclusi quelli che rientrano nella categoria specista degli animali “da produzione” come mucche, galline, pecore, cavalli e maiali.