L’artista, vegano, non è affatto nuovo alle provocazioni e alle polemiche sul tema dell’alimentazione e dello sfruttamento animale.
Ricordiamo la causa, vinta, che intentò contro lo chef Gordon Ramsay reo di aver utilizzato una delle sue canzoni (“Please, Please, Please Let Me Get What I Want”) per uno spot in cui il cuoco più cattivo del reame cucinava senza troppi complimenti un bel pezzo di carne. Oppure le dichiarazioni del cantante che sostengono la corrispondenza fra l’olocausto erbaico e quello animale (tesi che, fra l’altro si trova anche in un libro molto interessante per i vegetariani e i vegani, “La vita degli animali” di John Coetzee). Inoltre anche sul palco, Morrissay ha portato la sua scelta veg ed animalista con il brano del 1985 “Meat is murder” (“La carne è omicidio”) che dava anche il nome al secondo album in studio della sua band.
La maglietta e il suo messaggio, per ora in vendita solo per il pubblico anglosassone ma a breve anche per quello americano, hanno già fatto il giro del mondo.
