Vegane per gli animali e l’ambiente, consapevoli, informate e convintissime della propria scelta nonostante la giovanissima età: questa è l’idea che danno di sé Kenia e Bianca Jade, due sorelle italo americane di 14 e 11 anni, fondatrici della pagina Facebook Vegan Sisters 4 a Kinder World, nella quale parlano di sé e della propria scelta di vita, ma soprattutto della questione animale e dell’importanza di vivere in un mondo più gentile.
Vegetariane dalla nascita e vegane da qualche anno, le due ragazzine vivono una vita un po’ fuori dagli schemi, viaggiando per l’Italia e per il mondo insieme ai genitori e ricevendo un’istruzione privata, compatibilmente con i loro spostamenti: “La nostra ‘base’ è a Fano, nelle Marche, ma non siamo quasi mai a casa. Viaggiamo in camper e ci spostiamo continuamente, è bellissimo” ci spiega Kenia.
Riguardo alla loro scelta alimentare (e di vita) le due sorelle sono molto chiare: “Ci teniamo a sottolineare che tutte e due siamo diventate vegane di nostra iniziativa – continua – nessuno ci ha imposto niente ed è stato frutto di una riflessione personale, dopo aver visto molti video di animali maltrattati negli allevamenti e nei macelli”. Certo, forse l’essere figlie di due genitori vegani e ambientalisti è stato un buon punto di partenza, ma sentendo parlare queste due giovani attiviste è impossibile pensare che non siano convinte e consapevoli della propria scelta.
L’attivismo, le “veglie” e il rapporto con i coetanei
“I nostri amici ci rispettano – spiegano – sanno perché non mangiamo carne, pesce e derivati animali e a volte si dimostrano anche curiosi riguardo alla nostra alimentazione. Non è cambiato niente tra noi dopo che gli abbiamo comunicato di essere diventate vegane, quando sono con noi mangiano sempre e solo piatti vegetariani o vegani ed è una cosa apprezziamo molto”.
Da poco tempo, inoltre, le due sorelle hanno scelto di partecipare ai cubi della verità e alle “veglie” per gli animali, c’erano anche loro quando Salvo, un agnellino salvato da un mattatoio di Palermo, è stato portato via, sottraendolo al destino che lo attendeva. “È stata una giornata incredibile – raccontano – da rifare assolutamente, nonostante non sia stato facile. Entrare in un mattatoio è un’esperienza che cambia la vita: l’odore del sangue, i lamenti degli animali in attesa di essere macellati e la vista di quelli già uccisi sono cose che non si dimenticano; avevamo guardato tanti video sull’argomento, ma vedere tutto questo con i nostri occhi ci ha reso ancora più fiere di quello che facciamo”.
“La nostra? Una famiglia zero waste”
Essere vegani è fondamentale, ma non basta: secondo Kenia e Bianca Jade è importantissimo anche produrre meno rifiuti, specialmente in plastica. È per questo che partecipano alle attività dell’organizzazione ambientalista Climate Save Movement, raccogliendo rifiuti plastici sulle spiagge: “La plastica ha un grosso impatto sulla vita degli animali, quelli marini muoiono per tutto ciò che finisce in acqua ed essere vegani ma uccidere gli animali attraverso i nostri rifiuti non ha senso” dichiarano. Nella loro quotidianità le due sorelle sono decisamente zero waste, mettendo in pratica insieme ai genitori “strategie” semplici ma efficaci per ridurre il loro impatto ambientale: “Al supermercato evitiamo tutta la frutta e la verdura in imballaggi di plastica – spiega Kenia – e in generale evitiamo sacchetti o contenitori in questo materiale, abbiamo sempre i nostri riutilizzabili. Autoproduciamo molti dei cosmetici che usiamo (soprattutto shampoo e saponi) e scegliamo prodotti che inquinino il meno possibile. Non è sempre facile, ma ne vale la pena”.
Il futuro? “Può e deve essere vegano”
Così giovani eppure così consapevoli, le due sorelle hanno un messaggio importante da lanciare ai coetanei e in generale a chiunque non sia vegano: “La consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento, informarsi è fondamentale se si vuole davvero ottenere un mondo migliore. Essere vegani è meglio, può salvare il nostro pianeta e non c’è alcun motivo di temere questa scelta, noi siamo sane e felici di non mangiare carne e derivati animali. E poi il piacere che proviamo nel mangiare la carne non basta per giustificare quello che facciamo agli animali ogni giorno”.