Cos’hanno in comune un artista hip hop, una stuntwoman, una ballerina di tip tap, un macellaio e un birraio? La cucina vegetariana, ciascuno per le proprie ragioni. E’ il tema alla base di una nuova serie-documentario, “The Veg Effect: When Less Meats More“, che rientra in una campagna di comunicazione più ampia lanciata da un ramo della nota azienda Kellog’s, Morningstar Farms: il portale, oltre alla serie-documentario, include ricette, consigli e i prodotti in vendita della collezione vegetariana. Se non conoscete la storia vegan di Kellog’s vale la pena di leggerla.
Il documentario
Il regista del documentario, Alison Klayman, confida: “Discutere delle proprie scelte alimentari con altre persone è un fatto molto intimo, ecco perché tengo molto a questo film”. Il film a puntate (sul sito sono attualmente presenti tre delle cinque storie) esamina la vita personale di questi cinque individui, ricostruendone il percorso umano e lavorativo. Dalla ballerina di tip tap che si innamora di un ragazzo vegetariano all’artista hip hop che ha tagliato la carne dopo la diagnosi della gotta e che ha inserito “salute e benessere” tra i 10 elementi dell’hip hop: il suo nome è STIC. Danielle è invece la stuntwoman che ha scelto di eliminare la carne dalla sua dieta per svolgere al meglio la professione. Dave il birraio del Colorado che sta crescendo anche la figlia secondo un’alimentazione vegetariana: “E’ davvero difficile svegliarsi un giorno e dirsi ok, non mangerò più carne. E’ un po’ come smettere di fumare. Ma sapevo di dover fare questo passo” racconta.
Ma in America…
Solo il 2,5% della popolazione americana è vegetariana: consumano una media di 270 libbre di carne ogni anno, con una crescita del 50% dal 1950. Se ogni adulto mangiasse un pasto senza carne la nazione potrebbe salvare 114mila acri di terreno, l’equivalente di 136 Central Park: oggi però, in America si mangiano meno frutta e verdura che mai, con il 90% delle calorie e oltre provienente da cibi confezionati e da prodotti animali.
Yuri Benaglio