Quella del cane Kaos, avvelenato lo scorso week end nel giardino della propria abitazione, è una vicenda che ha fatto e sta facendo ancora molto discutere. Dapprima i dubbi sulle cause della morte: avvelenamento o infarto? Poi quelli sulla sua partecipazione alle operazioni di salvataggio durante il terremoto che colpì Amatrice nel 2016. Ecco un aggiornamento generale su tutta la vicenda.
Kaos, gli esami ora lo confermano: è avvelenamento
Il cane è stato trovato senza vita nel giardino della sua casa dal suo padrone nonché addestratore, Fabio Ettorre, che su Facebook ha subito parlato di avvelenamento. Con l’avanzare delle indagini, l’ipotesi ha però iniziato a vacillare dal momento che – come confermato anche ai nostri microfoni dalla responsabile del nucleo cinofilo antiveleno che ha effettuato i primi sopralluoghi sul posto – “non sono state trovate esche avvelenate vicino al cane, né altri animali senza vita che potessero confermarne la presenza”. Le indiscrezioni parlavano di un esito negativo anche per quanto riguarda il contenuto dello stomaco del cane, quindi l’ipotesi più accreditata è diventata quella di un possibile infarto o una malattia congenita non nota, nonostante la giovane età dell’animale che aveva poco più di tre anni.
I risultati degli esami tossicologici effettuati sul corpo del cane il 3 agosto, però, parlano chiaro: la sua morte è avvenuta per avvelenamento da metaldeide, un composto chimico velenoso usato come fitofarmaco contro le lumache e le chiocciole. Il referto è arrivato dall’Istituto zooprofilattico di Abruzzo-Molise, ma resta ancora da capire se si tratti di assunzione involontaria da parte del cane, oppure di avvelenamento doloso. Per accertarlo è stata aperta un’inchiesta da parte dell’autorità giudiziaria in collaborazione con i servizi veterinari locali.
Kaos: “cane eroe” di Amatrice?
Fugato questo dubbio, è sorto attorno alla vicenda di Kaos un altro “mistero”: il cane partecipò davvero alle operazioni di salvataggio delle vittime del terremoto che colpì il centro Italia nel 2016? A quanto pare no e questa informazione sarebbe frutto di un equivoco: Kaos era sì in addestramento per diventare un cane “da soccorso” e, nonostante avesse già compiuto alcune ricerche qualche tempo fa, non avrebbe invece dato il suo contributo durante il terremoto del 2016. A far nascere il dubbio, reso erroneamente virale dalla stampa, sarebbe stato un post su Facebook di Ettore (qui in basso) nel quale sottolineava come Kaos avesse contribuito a salvare vite umane.
Una volta compreso l’equivoco, però, l’uomo ha così smentito, sempre tramite la sua pagina Facebook: “Kaos non era un cane eroe…. sono altri i cani eroi .. forse lo sarebbe diventato”, scrive (nella foto qui in basso).
In ogni caso la vicenda è ancora aperta, sono tanti i dubbi ancora da chiarire e qualcuno ha perfino lanciato una petizione per chiedere al Presidente della Repubblica dei funerali di Stato per il cane. Una cosa però è certa: la condanna da parte di Walter Caporale, presidente dell’associazione Animalisti Italiani va anche all’impiego ancora sistematico di alcuni tipi di veleni. “La triste vicenda di Kaos – ha affermato infatti – deve portare il Governo a un restringimento sulla vendita del metaldeide, usata proprio allo scopo di avvelenare e uccidere. È arrivato il momento di inasprire le pene per questi criminali”.