“Sì, lo farò”. Questa fu la risposta che la ormai ex senatrice democratica Kamala Harris, ora vicepresidente eletta degli Stati Uniti d’America, diede durante un dibattito televisivo svoltosi ad Agosto 2020 e relativo alla crisi climatica, trasmesso sulla CNN, alla domanda: “Sosterrà una modifica delle linee guida alimentari nazionali che prevedano una diminuzione del consumo di carne rossa?”.
Che cosa ha detto Kamala Harris
Durante le decine di incontri e dibattiti pre elettorali che il nuovo vice presidente degli USA ha affrontato, uno fra tutti fu dedicato al tema dell’ambiente e della sua tutela, argomento che era stato completamente ignorato dall’ex presidente Donald Trump che negò sempre l’effettiva esistenza di una “questione clima”, accostandosi senza timore ai più biechi negazionisti.
Harris non ha certo spezzato una lancia a favore dell’alimentazione vegetale, né attaccato l’industria della carne e il suo ruolo sull’ambiente, ma ha certamente fatto un enorme passo avanti, riconoscendo che “in America abbiamo un grosso problema con l’alimentazione”. Incalzata dalla spettatrice che le aveva posto la domanda, Harris ha dichiarato: “Il punto è cercare un equilibrio fra quello che il governo può e dovrebbe fare per creare incentivi ad un alimentazione sana e mettere al bando certi comportamenti alimentari”. La Harris però ha immediatamente spiegato: “Devo essere completamente onesta, io mangio un cheeseburger di tanto in tanto, lo faccio, ma ci sono cose che possiamo fare per incoraggiare la moderazione, per educare ad un’alimentazione sana e dobbiamo fare formazione sulle conseguenze che le nostre abitudini alimentari hanno sul pianeta. Dobbiamo fare un lavoro migliore, il Governo deve farlo”.
Davanti alla risposta di Harris la conduttrice del dibattito ha spiegato: “Lei ha detto che ama i cheeseburger, dovrebbe provare quelli di Impossible Foods, sono praticamente la stessa cosa, a mio giudizio” e una Harris possibilista in merito ha confermato in ogni caso la volontà di lavorare sulle nuove linee guida alimentari al fine di ridurre i consumi raccomandati di carne rossa negli Stati Uniti.
La situazione negli USA
Le linee guida alimentari in America vengono aggiornate ogni 5 anni da parte della USDA (Department of Health and Human Services) e della HHS (Department of Health and Human Services) attraverso un lungo processo di revisione che, al momento, sulla nuova versione ossia quella 2020-2025, non è ancora concluso.
Nel frattempo però i dati su quella che il dottor Michael Greger, uno dei maggiori esperti di alimentazione e dietetica degli Stati Uniti, definisce “epidemia di obesità”, non sono affatto incoraggianti. Il 42.4 % della popolazione americana risulta essere obesa, mentre il 9.2% risulta gravemente obesa secondo gli ultimi dati del 2018. Sono 13 milioni e 700mila, invece i bambini e gli adolescenti obesi (in una fascia che include persone dai 2 ai 19 anni).
Il cambio di prospettiva su stili alimentari e crisi climatica con la nuova presidenza di Joe Biden e Kamala Harris ci sarà? E quanto sarà efficace e capace di smuovere le basi del sistema lobbistico americano della carne? Nonostante anche l’ambientalista e leader del movimento Fridays For Future, Greta Thunberg, avesse, nell’ottobre scorso, invitato i suoi followers a votare Biden, è chiaro che ora la partita è aperta e… si può solo risalire.