Joaquin Phoenix, attore, cantante e regista statunitense vegano da quando aveva tre anni – dopo un’esperienza shock a bordo di una barca da pesca – è da tempo impegnato in campagne di sensibilizzazione insieme a PETA, organizzazione internazionale che da anni lotta in difesa dei diritti degli animali. L’ultima iniziativa a cui l’attore ha prestato il proprio volto ha come obiettivo quello di puntare l’attenzione sulla produzione della lana, un tessuto apparentemente innocuo dietro al quale, invece, si nascondono aspetti crudeli.
“Quando PETA mi ha inviato il video di quella investigazione sotto copertura (di cui vediamo qualche spezzone nel filmato in alto, ndr), su ciò che accade negli allevamenti in cui si produce lana, ho aperto gli occhi e realizzato che non possiamo immaginare realmente il livello di crudeltà e abusi che si nascondono dietro alla lana fino a quando non lo vediamo con i nostri occhi” ha dichiarato Phoenix, il quale crede che si possa essere alla moda anche utilizzando alternative cruelty-free alla lana. “Sento simpatia e tristezza per tutti i lavoratori che sono coinvolti in questo processo di produzione – ha continuato l’attore – che sono costretti a lavorare a ritmi intensi e massacranti: a quei livelli diventa impossibile lavorare in modo umano”.
“Chiaramente, l’unica alternativa che abbiamo è non usare lana” dice Phoenix, che si dichiara assolutamente intenzionato a non essere più partecipe di tali abusi. Fortunatamente oggi come oggi le alternative alla lana sono davvero tante: pile, flanella, velluto, ciniglia, acrilico e modal sono solo alcuni dei materiali che sostituiscono questo tessuto di origine animale e che – oltre a essere totalmente cruelty-free – spesso hanno anche una resa migliore in termini di resistenza oltre che, certamente, un prezzo molto più basso.