Vegolosi

Joaquin Phoenix: il discorso integrale agli Oscar 2020

Ecco il discorso integrale dell’attore e attivista per gli animali (e ora premio Oscar) Joaquin Phoenix alla premiazione come “Miglior attore protagonista 2020” sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles.

Versione italiana

Ora sono pieno di gratitudine. Non mi sento migliore di nessuno dei miei colleghi candidati o di nessuno in questa sala, perché condividiamo lo stesso amore – ossia l’amore per il cinema. E questa forma di espressione mi ha dato una vita straordinaria. Non so cosa sarei senza. Penso che il dono più grande che il cinema ha regalato a me e a molte persone in questa sala è l’opportunità di usare la nostra voce per chi non ha voce.

Ho pensato molto ad alcune delle questioni dolorose che stiamo affrontando come collettività. Penso che a volte pensiamo o ci viene “detto” di pensare che sosteniamo cause diverse: ma io vedo dei punti in comune. Penso che, sia che si parli di disuguaglianza di genere o di razzismo o di diritti LGBTQ o dei diritti degli indigeni o dei diritti degli animali, si stia parlanco in ogni caso di lotta contro l’ingiustizia.

Stiamo parlando di combattere la convinzione che una nazione, un popolo, una razza, un genere, una specie abbiano il diritto di dominarne, controllarne, usarne e sfruttarne un’altra impunemente.

Ci siamo completamente disconnessi dalla natura. Molti di noi sono colpevoli di una visione egocentrica del mondo e con la convinzione di essere il centro dell’universo. Saccheggiamo la natura e le sue risorse. Ci sentiamo in diritto di inseminare artificialmente una mucca e, quando partorisce, di rubarle il suo cucciolo, anche se il suo pianto angosciante è inequivocabile. Poi, prendiamo il suo latte, destinato al suo vitello e lo mettiamo nel nostro caffè e nei nostri cereali.

Temiamo l’idea di un cambiamento personale, perché pensiamo di dover sacrificare qualcosa, di dover rinunciare a qualcosa. Ma noi esseri umani, al nostro meglio, siamo così creativi, ricchi di immaginazione e ingegnosi che penso che usando l’amore e la compassione come principi guida, possiamo creare, sviluppare e applicare dei sistemi di cambiamento che sono vantaggiosi per tutti gli esseri senzienti e per l’ambiente.

Sono stato una canaglia, sono stato un egoista e a volte sono stato crudele, una persona con la quale era difficile lavorare ma sono grato che molti di voi in questa sala mi abbiano concesso una seconda possibilità.

Credo che diamo il meglio di noi quando ci sosteniamo l’uno con l’altro, non quando ci annulliamo a vicenda per i nostri errori del passato, ma quando ci aiutiamo a crescere, quando ci educhiamo l’uno con l’altro e quando ci guidiamo vicendevolmente verso il riscatto. Questo è il meglio dell’umanità.

Quando aveva 17 anni, mio fratello [River] scrisse questo verso: “Corri in soccorso con amore e seguirà la pace”.

 

 

Amici miei, nella notte più importante dell’anno un uomo ha parlato di rispetto verso TUTTI….guardate e godete per queste parole!!
Grazie Joaquin

Posted by Gianni Palagi on Sunday, February 9, 2020

 


Versione inglese (fonte: The Guardian)

I’m full of so much gratitude now. I do not feel elevated above any of my fellow nominees or anyone in this room, because we share the same love – that’s the love of film. And this form of expression has given me the most extraordinary life. I don’t know where I’d be without it.

But I think the greatest gift that it’s given me, and many people in [this industry] is the opportunity to use our voice for the voiceless. I’ve been thinking about some of the distressing issues that we’ve been facing collectively.

I think at times we feel or are made to feel that we champion different causes. But for me, I see commonality. I think, whether we’re talking about gender inequality or racism or queer rights or indigenous rights or animal rights, we’re talking about the fight against injustice.

We’re talking about the fight against the belief that one nation, one people, one race, one gender, one species, has the right to dominate, use and control another with impunity.

I think we’ve become very disconnected from the natural world. Many of us are guilty of an egocentric world view, and we believe that we’re the centre of the universe. We go into the natural world and we plunder it for its resources. We feel entitled to artificially inseminate a cow and steal her baby, even though her cries of anguish are unmistakeable. Then we take her milk that’s intended for her calf and we put it in our coffee and our cereal.

We fear the idea of personal change, because we think we need to sacrifice something; to give something up. But human beings at our best are so creative and inventive, and we can create, develop and implement systems of change that are beneficial to all sentient beings and the environment.

I have been a scoundrel all my life, I’ve been selfish. I’ve been cruel at times, hard to work with, and I’m grateful that so many of you in this room have given me a second chance. I think that’s when we’re at our best: when we support each other. Not when we cancel each other out for our past mistakes, but when we help each other to grow. When we educate each other; when we guide each other to redemption.

When he was 17, my brother [River] wrote this lyric. He said: “run to the rescue with love and peace will follow.”