Gli ultimi dati Istati parlano chiaro: il consumo di carne in Italia sta calando, registrando un – 3,2 %. Il dato non sorprende dopo quello relativo anche all’aumento di vegetariani e vegani in Italia (1 su 10 secondo, il 9%, con un incremento del 2% rispetto ai dati Eurispes del 2013). Maggiore rispetto per l’ambiente, attenzione allo spreco e alla propria salute, sensibilità verso gli animali: sono alcune delle motivazioni chiave che portano verso questa scelta.
Le analisi del dato Istat, però sono diverse a seconda dell’angolazione da cui le si guarda: alcuni imputano, infatti, la diminuzione del consumo di carne alla crisi e alla necessità di tagliare i costi. In realtà però la carne non è uno degli alimenti più costosi, anzi i prezzi di quest’ultima subiscono spesso inflessioni verso il basso per allargare il bacino di acquirenti (aspetto sottolineato anche dallo chef Pietro Leeman nella sua intervista con Vegolosi.it), soprattutto per alcuni prodotti.
Può essere quindi che questi dato sul calo dei consumi di carne, possa essere dovuto ad una maggior presa di coscienza da parte dei consumatori sullle conseguenze del consumo di carne? Forse i dati si incastrano alla perfezione: solamente una piccola percentuale, l’1 % circa, cambia le sue abitudini per “risparmiare”, mentre gli altri seguono una diversa scelta alimentare e di vita. Come sempre la verità, forse, sta nel mezzo.
F.G