L’Italia si è detta favorevole alla creazione di una piattaforma sul tema del benessere degli animali d’allevamento. A darne conferma è stato il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, durante un incontro istituzionale fra i 28 membri dell’UE. L’obiettivo di questa piattaforma dovrebbe essere quello di “facilitare lo scambio di ‘migliori pratiche’, sviluppare partnership, aumentare l’impegno per il benessere animale e discutere il rafforzamento degli standard nella legislazione”.
Il presidente della LAV, Gianluca Felicetti, ai microfoni di Vegolosi.it spiega: “Prima di tutto non è chiaro perché sia il Ministro dell’Agricoltura a parlare di questi temi quando dovrebbe essere territorio di competenza del Ministero della Salute, detto questo si tratta di un nulla condito con tante belle parole dato che lo stesso Martina ha specificato che l’operazione non dovrà avere nessun impatto burocratico o finanziario”. Altra domanda non di poco conto è “Di che benessere stiamo parlando“? Ovviamente di quello degli animali da reddito, il benessere è legato alle pratiche di allevamento. “L’unico benessere di cui dovremmo parlare – continua Felicetti – è quello legato al diritto principale per gli animale, quello di non essere allevati”.
Quello che non risulta affatto chiaro in questa vicenda è di che tipo di piattaforma si stia parlando. Un progetto simile fu finanziato dall’Unione Europea fra il 2008 e il 2011 e si chiamava “Animal welfare platform”: di questa realtà rimane un sito che però non è più aggiornato da 5 anni. Si creerà una nuova piattaforma con nuovi finanziamenti o verrà ripreso in mano il progetto Animal welfare?. Sta di fatto che di certo l’obiettivo non è e non sarà di certo quello del benessere animale né della tutela dei loro diritti.