Cosa succede al di là del muro di un mattatoio? Lo svelano cinque mesi di indagini con telecamere nascoste in un macello in provincia di Frosinone specializzato nella macellazione di vitelli e bufalini.
Il team investigativo Free John Doe ha raccolto il materiale in un filmato in parte andato in onda lo scorso martedì 18 aprile su Rai 2 durante il programma di Giulia Innocenzi, “Animali come noi”. A seguito della denuncia della LAV e in attesa del responso dei Nas chiamati a intervenire nella vicenda, è importante che queste immagini, fortissime, commentate dal giornalista e scrittore Andrea Scanzi, vegetariano da 16 anni, siano divulgate “per far conoscere a più persone possibile la terribile realtà di violenza che si cela all’interno di ogni mattatoio, a prescindere o meno dal rispetto delle norme vigenti in tema di macellazione”. Come dice Scanzi, voltarsi dall’altra parte non è più possibile anche se spesso guardare è veramente difficile.
Vacche e bufale lasciate un’intera giornata senza acqua, cibo e paglia, abbandonate alla solitudine e al freddo prima di essere condotte al loro destino l’indomani tramite un pungolo che trasmette loro una scossa elettrica anche sul muso.
Un bambino prende in mano un bastone e infierisce anch’egli sulle bestie inermi e spaventate. “Come possiamo pensare che tutto questo sia normale? Come possiamo pensare che sia normale per un bambino trovarsi all’interno di un luogo del genere?”.
Un luogo sinistro di morte, di paura, di violenza dominato dall’odore del sangue e dai lamenti degli animali. Animali che, già morti, vengono abbandonati nel piazzale antistante il mattatoio come oggetti senza alcun valore, mentre altri, storditi malamente, si dimenano per terra. Vitelli e bufalini presi a calci dagli operatori, spinti o trascinati per la coda e le orecchie nella camera di macellazione, senza alcun rispetto ma anzi infierendo sempre con il pungolo, pratica illegale e vietata nei confronti di animali molto giovani.
E’ solo per ipocrisia che lasciamo che questo scempio si compia in un luogo lontano, nascosto al pubblico dove ciò che accade all’interno può essere svelato solo da telecamere nascoste. Come disse Tolstoj: “Se i macelli avessero le pareti di vetro saremmo tutti vegetariani“.