Nessun motivo economico, nessuna necessità di diversificare il business ha spinto Gabriela Lopez e il marito Raj Attur, proprietari di “La Blue Casa”, ristorante messicano in Texas, a cambiare il loro menu, ricco di pietanze a base di carne, in una lista di piatti veg rispettando comunque la cucina tradizionale messicana.
La decisione è stata presa dopo la visione di “Cowspiracy”, il docufilm che esplora l’impatto dell’allevamento e dell’industria animale sull’ambiente, investigando le politiche delle organizzazioni ambientaliste sul tema. Il film-documentario in questione ha infatti un obiettivo duplice e piuttosto ambizioso: da un lato fare chiarezza sugli allevamenti intensivi per la produzione di carne e derivati, dall’altro indagare sul perché le principali organizzazioni ambientaliste del mondo abbiano una certa paura nell’affrontare questo argomento e in particolare nello spronare le persone a consumare meno carne, pesce e derivati del latte. Qualche mese fa anche Leonardo Di Caprio, da sempre impegnato nella tutela dell’ambiente, ha deciso di diventare il produttore esecutivo di questo documentario, con l’obiettivo di aiutarne la diffusione attraverso Netflix.
Il film ha parecchio impressionato i ristoratori messicani ai quali non è bastata la transizione, se così si può chiamare, da onnivori a vegani. I due imprenditori hanno anche cominciato a distribuire volantini nella loro cittadina nell’intento di sensibilizzare clienti e non riguardo l’impatto disastroso degli allevamenti intensivi sul nostro Pianeta.
Ricordiamo quello che diceva Margareth Mead, antropologa statunitense: “Non dubitate mai che un piccolo gruppo di persone possa cambiare il mondo, in fondo è così che è sempre stato”. In effetti, raccontando in poche righe questo importante cambiamento deciso da due piccoli imprenditori è possibile rendersi conto ancora di più di come un’esperienza forte possa cambiare il proprio modo di pensare e di alimentarsi, anche per preservare il Pianeta in cui viviamo, semplicemente essendo un po’ meno egoisti.
Francesca Paolillo