Quella sulla destra è la foto di una bellissima e giovane donna Awá, una delle ultime e più minacciate tribù di raccoglitori-cacciatori rimaste della terra. L’immagine è tratta dal reportage fotografico di Domenico Pugliese, fotografo italiano che abita a Londra ormai da molti anni e che ha raggiunto la foresta amazzonica brasiliana per raccontare una storia, quella degli Awà, appunto. L’immagine a sinistra, invece, nei giorni scorsi è diventata “virale”. Sarà comparsa su molte delle vostre bacheche social e, forse avete anche avuto la tentazione di andare sul profilo twitter di questo giornalista che lavora a Radio24 per dirgliene alcune.
Vegolosi.it non ha ripreso volutamente la “notizia” della sua provocazione: in primo luogo perché parlare di chi ha come obiettivo quello premeditato di far rabbia ad altri, non ha molto senso; in secondo luogo, pensandoci bene, ho ritenuto che non si trattasse di una vera e propria notizia. Non ho potuto però fare a meno di pormi, nei giorni seguenti, alcune domande guardando l’immagine del signor Cruciani, che non è più o meno forte di tante altre che mostriamo su questo giornale. Le domande si concentravano soprattutto sul cercare una spiegazione plausibile al suo gesto e che non fosse solo quella scontata del voler cercare un pretesto per fare polemica, creare audience, seguito, click, like e compagnia cantante. Dopo qualche giorno, invece, mi sono imbattuta nel lavoro di Pugliese e in quella fotografia; ho immaginato di metterle insieme per rifletterci sopra e così ho fatto: una donna che nutre, allattandolo, un cucciolo di scoiattolo, immersa nella foresta, con un sorriso di empatia e rispetto, e un giornalista che da il “buongiorno” agli animalisti con il corpo di un coniglio morto sulla propria scrivania.
No, gli Awà non sono vegetariani o vegani, sono cacciatori nomadi. Alcune immagini di Pugliese raccontano, infatti, di una dieta a base di zuppe, carne di scimmia, di tucano e tanti altri animali. La caccia fa parte della loro vita, serve alla loro sopravvivenza. Ascoltando l’audio di un’intervista ad una donna della tribù degli Awà però ho sentito una frase: “Noi abbiamo rispetto per la vita perché noi siamo la natura, facciamo parte di essa”. Ecco allora che il nesso e la riflessione sono arrivati ad una sorta di nodo: ad un certo punto non ha molta importanza quello che mangiamo, ha molta più importanza il nostro concetto di rispetto del prossimo in tutte le sue forme. L’immagine della ragazza che nutre un cucciolo di scoiattolo simboleggia il rispetto per una natura della quale siamo parte e che abbiamo invece deciso di allontanare, rendere altro da noi pur di poterla sfruttare e rendere schiava. L’altra immagine, invece, dimostra solo che il rispetto per il prossimo, per la sua sensibilità e la sua visione del mondo, sono ancora molto lontane dall’essere una realtà.
Ecco, io preferirei andare a caccia con gli Awà piuttosto che prendere un caffè con Cruciani.
Federica Giordani