Si inizia a intravedere un futuro illuminato di verde: Forbes, famosa rivista americana di finanza ed economia, dopo aver analizzato il mercato dei fast-food in America, ha dipinto uno scenario in cui la cucina vegana inizia ad essere una concorrente temibile.
Lo studio ha riscontrato una grande diffusione delle soluzioni vegan: dai fast-casual al drive-throu fino ad arrivare anche ai distributori automatici. Ovviamente questa diffusione corrisponde ad una domanda sempre più massiccia proveniente dal mercato, ma non solo da parte di vegetariani e vegani ma anche di onnivori che vogliono semplicemente provare un’alimentazione più sana ed ecosostenibile.
Un evento in particolare è diventato il simbolo di questa rivoluzione: un ex ristorante Burger King a Encinitas, in California, è stato rilevato da un’altra società per aprire il Plant Power Fast Food, un locale che serve hamburger, patatine fritte e frullati proprio come il predecessore, ma con una differenza: le pietanze del menù sono tutte vegetali. “Siamo davvero una versione vegetale e salutare di McDonald’s, In & Out, Burger King, Wendy’s o Jack in the Box”, afferma Jeffrey Harris co-fondatore della start-up che ha già raccolto finanziamenti per 400 milioni di dollari. “La nostra sede di San Diego ha superato di gran lunga le nostre previsioni di vendita di 12 mesi”, continua Harris. Sono notizie che fanno immaginare un’apertura importante verso il mondo vegan e il mangiare consapevole.
Nella foto un burger di bulgur e pomodoro di Vegolosi.it
Questo scenario ha messo sull’attenti anche McDonald che ha deciso di effettuare delle ricerche sul consumo del hamburger vegan sul territorio della Finlandia. Harris crede che la mossa dello storico fast food sia da considerare come un passo nella giusta direzione, ma ritiene che i fast food basati sulla cucina vegetale siano il futuro: “Potrebbe essere difficile per i marchi maturi orientarsi gradualmente verso un modello di vendita differente – afferma Harris – inoltre, penso che sempre più consumatori siano attratti da marchi che si sentono autentici e che riflettano una visione più profonda dell’alimentazione per migliorare e guarire il mondo in cui tutti noi viviamo”.