Il documentario dell’austriaca Nina Messinger dal titolo “HOPE, What You Eat Matters” ha uno scopo: “Cambiare il mondo”. Un’impresa non di poco conto che trova la sua forza nelle cospicua schiera di famosi scienziati, medici, agricoltori e nutrizionisti che raccontano senza filtri il loro punto di vista sull’alimentazione onnivora, facendo vedere che esiste anche un altro lato della medaglia. Un viaggio lungo quello intrapreso dalla regista che tra Germania, America e India ci mostra un realtà troppo a lungo nascosta. Il documentario è visibile gratuitamente sul sito.
L’antropologa Jane Goodall, la scienziata indiana Vandana Shiva, il professore di biochimica nutrizionale Colin Campbell, il medico chirurgo Caldwell B. Esselstyn, Jr., la psicologa e scrittrice Melanie Joy e il saggista Will Tuttle sono solo alcuni dei personaggi di spicco intervistati nel film. A questi nomi noti si uniscono anche quelli dei testimoni che raccontano di come la loro salute sia migliorata grazie ad un cambio di alimentazione; si tratta soprattutto di pazienti che hanno dovuto lottare contro cancro, tumori e problemi cardiovascolari.
I contenuti del documentario
Si tratta di interviste che pongono nel mirino le conseguenze che la nostra alimentazione tradizionale ha sulla nostra salute, sul Pianeta e sugli animali. Il film rivela infatti dei dati che è impossibile continuare a ignorare: la metà della popolazione nella società occidentale soffre di sovrappeso, le malattie cardiovascolari, il diabete e il cancro sono in continua crescita, il consumo di carne è quintuplicato negli ultimi 50 anni. Ogni anno vengono macellati 65 miliardi di animali per il consumo di cibo. Un terzo della produzione mondiale di cereali è destinato agli animali d’allevamento, mentre 1,8 miliardi di persone in tutto il mondo soffrono la fame.
Ogni atto intrapreso per mangiare coscientemente è un atto intrapreso per cambiare il mondo.
Vandana Shiva
Alimentazione e salute
Gli esperti intervistati nel film dichiarano come ci sia un forte legame tra il consumo di carne e suoi derivati con le malattie quali tumori e infarti. Si mette in luce come la dieta tipicamente occidentale sia associata allo sviluppo di alcune malattie gravi: le malattie cardiache sono strettamente legate ad una questione alimentare dato che iniziano con un danno progressivo alle cellule endoteliali danneggiate dai cibi animali come carne e formaggio; questo danno porta all’infiammazione, all’indurimento e al restringimento delle arterie, in questo quadro una dieta a base vegetale può rappresentare la soluzione.
I prodotti lattiero-caseari non contengono carboidrati complessi e pochissime vitamine, ma sono pieni di grassi saturi e colesterolo e proteine animali. Tre quarti di tutti gli antibiotici finiscono nelle fattorie industriali. L’intero sistema di per sé è completamente malato.
E ancora si sottolinea come ci siano ampie prove che dimostrano il legame fra la caseina del latte e le malattie oncologiche.
Man mano che mettiamo sempre più proteine e carne nella nostra dieta i tassi sempre più alti di cancro, malattie cardiache, diabete e malattie croniche. I cibi a base vegetale ci forniscono sufficienti proteine e grassi sani, sono ricchi di carboidrati complessi e antiossidanti così come alcune vitamine ed enzimi. I cibi a base vegetale contengono tutto ciò di cui gli esseri umani hanno bisogno e una dieta sana.
Nonostante questo si continua a prediligere un’alimentazione a base animale, perché? Ernst Walter Henrich, medico esperto in nutrizione dichiara: ” Il problema in generale è che con i prodotti dannosi per la salute come carne, latte e uova si guadagnano molti soldi. Qual è l’interesse finanziario nel mantenere le persone in buona salute? Nessuno. In questo modo l’industria medica guadagna soldi”.
Alimentazione e ambiente
La questione inerente il legame tra produzione alimentare e pianete è urgente: “La maggior parte dei prodotti agricoli non sono utilizzati come cibo per gli esseri umani, ma per gli animali da allevamento mentre 15.000 bambini al giorno muoiono di malnutrizione” afferma Vandana Shiva.
Gli agricoltori, che hanno preso parte al film, sottolineano come il Pianeta sia danneggiato dall’allevamento intensivo: intere foreste vengono eliminate per far pascolare il bestiame, il 20% della foresta pluviale del bacino amazzonico è stato distrutto per sempre; il gas metano prodotto dai bovini è 25 volte più dannoso per il clima rispetto alla CO2; Il letame prodotto dagli animali della fattoria minaccia la nostra acqua potabile, terra, corsi d’acqua, oceani e aria; Per 1 chilogrammo di uova, sono necessari 3.300 litri di acqua. Per 1 chilogrammo di carne di pollo sono necessari 3.900 litri di acqua. Per 1 chilogrammo di carne di maiale, sono necessari 4.800 litri di acqua. Per 1 chilogrammo di formaggio sono necessari ben 5000 litri d’acqua. Per 1 chilogrammo di carne, sono necessari 15.500 litri d’acqua incredibili. Di contro, per 1 chilogrammo di mele sono necessari solo 700 litri di acqua, per 1 chilogrammo di patate, sono necessari solo 900 litri di acqua.
Alimentazione e animali
“Il carnismo ci insegna a posizionare gli animali in categorie, alcuni animali sono animali domestici e altri animali che mangiamo. Ci insegna a vedere gli animali come oggetti, come astrazioni in quanto privi di personalità; ci sprona a non vedere gli animali come individui – spiega la psicologa americana Melanie Joy – è solo un sistema di credenze che ci impedisce di riconoscere la violenza e la crudeltà di mangiare animali e mangiare carne. Sopprimiamo e neghiamo, ignoriamo la nostra testa e il cuore, per mangiare gli animali”.
I processi di produzione di carne e derivati sono spiegati nel dettaglio nel documentario: i polli vengono messi all’ingrasso per raggiungere velocemente il peso adeguato per passare poi alla macellazione in tempi brevi, costretti in capannoni bui e affollati. La normale aspettativa di vita di un pollo è di 20 anni, negli allevamenti la loro vita finisce dopo 22 giorni. I maiali vivono in condizioni estreme in gabbie di metallo, con pochissimo spazio, tanto da farli stare fermi per ore, giorni, settimane, mesi. I maialini maschi vengono castrati, le code sono amputate senza alcun sollievo dal dolore e dopo tre settimane vengono separati dalle loro madri, raggiunti i 6 mesi vengono macellati, anche se la loro normale durata di vita è di 25 anni. Le mucche da latte sono costantemente ingravidate per poi essere separate dai vitellini nati, per evitare che quest’ultimi consumino il latte destinato a noi.
Realtà agli estremi quelle raccontate nel film, immagini forti accuratamente nascoste ma che trovano spazio grazie a questo tipo di informazione.
La famosa etologa Jane Goodall racconta:”Una volta che ci rendiamo conto che siamo parte del regno animale, allora diventa importante il modo in cui trattiamo tutti gli animali. Solo quando mostriamo rispetto, considerazione e preoccupazione per tutti gli esseri viventi, possiamo vedere un mondo più pacifico di quello che vediamo oggi. La cosa più importante da ricordare è che tu, come individuo, fai la differenza. Usa saggiamente la tua vita”.