Un video semplice, di pochi secondi, sta arrivando sulle bacheche di molt social network sia nel nostro paese che all’estero. Mostra una scena non violenta, anche se riguarda una mucca e i suoi tre vitelli. Le immagini sono state diffuse da SAFE, associazione animalista neozelandese che, a sua volta, ha ottenuto il video da un volontario.
La dinamica delle immagini non è certa: l’associazione racconta che potrebbe trattarsi di vitelli che vengono trasportati per far muovere dalla propria sede, convincendola, anche la madre, oppure semplicemente di un trasporto di vitelli in luoghi fra loro non troppo lontani e che la madre li abbia seguiti, scappando dal proprio recinto. Queste immagini, in ogni caso, sono state diffuse da SAFE per raccontare un sentimento, per mostrare un legame, quello c he viene spezzato con violenza e prematuramente nei processi dell’industria del latte. Va ricordato, infatti, che per produrre latte una mucca deve essere gravida, come ogni mammifero. Per poter mungere il latte necessario alla trasformazione e poi alla vendita del latte, i vitelli vengono allontanati immediatamente dopo il parto dalla madre e nutriti con del colostro (il primo latte delle mucche, non adatto al commercio) e, successivamente con latte artificiale. Alcuni di loro saranno allevati per la carne, i maschi, mentre le femmine saranno avviate all’industria del latte, fino a che non saranno più in grado di far nascere vitelli e verranno inviate al macello.
Queste immagini, lontane da quelle crude che spesso sono associate alle campagne di sensibilizzazione animaliste, sono persino più dure, colpiscono intensamente perché mostrano un sentimento che conosciamo bene: l’attaccamento, la cura, la paura. Questo è il “lato b” dell’industria del latte.