Naoko Kimura nel 2020 lascia il suo lavoro di designer e passando più tempo con sua figlia si accorge che, spesso, i pastelli a cera che utilizza così spesso finiscono – altrettanto spesso – in bocca della bambina. Eppure gli ingredienti di quei colori non sono affatto salubri: sono fatti con cera di paraffina (che contiene petrolio, una sostanza chimica tossica). Ecco quindi l’idea: creare dei pastelli che fossero “buoni” anche se ingeriti accidentalmente.
È da qui che parte la nuova avventura di Kimura che, dopo aver raggiunto la quota di 9 mila dollari con una raccolta fondi pubblica, fonda Mizuiro, un’azienda che produce pastelli colorati per bambini completamente vegani e realizzati partendo da crusca e olio di crusca di riso insieme agli scarti della lavorazione di alcune verdure.
Ecco allora le foglie esterne del cavolo scartate durante la raccolta per il verde intenso, la pelle esterna dell’igname cinese (un tubero) rimossa durante la lavorazione per il marrone chiaro, dei pezzi irregolari di mais che altrimenti verrebbero scartati per il giallo, le classiche bucce delle mele che vengono scartate durante la lavorazione delle chips di mele per il rosso pallido, le bucce di ribes nero avanzate dalla spremitura per i succhi per il viola, e poi pezzi irregolari di patata dolce per l’arancione e il carbone di bambù per uso alimentare per il nero. Un arcobaleno di colori per dei pastelli che sono biodegradabili, a basso impatto per la loro produzione, vegani ed in più edibili senza rischi da parte dei più piccoli. E per i colori che mancano? Mizuiro spiega sul suo sito di utilizzare coloranti alimentari che sono certificati come additivi alimentari sicuri.
In Italia lo shop non è attivo, ma va ricordato che esistono già delle alternative ai pastelli a cera classici, ossia quelli a base di cera di soia, anche se non sono facilissimi da trovare nella grande distribuzione e vanno acquistati online.