Molte persone si mettono in viaggio col loro cane (o anche gatto) ma Guirec Soudée ha deciso di intraprendere una grande avventura con un compagno piuttosto atipico: la sua fedele amica gallina Monique. Il 24enne francese è infatti da due anni impegnato in un viaggio attorno al mondo in barca a vela con la sua amatissima chioccia. Sono partiti dalle isole Canarie (vicino alla costa occidentale dell’Africa) e hanno fatto rotta verso i Caraibi, per arrivare in Groenlandia nell’agosto del 2014 dove attualmente risiedono.
“Aveva solo quattro o cinque anni, e non aveva mai lasciato le Canarie”, ha detto il ragazzo. “Io non parlavo una parola di spagnolo e lei non parlava il francese, ma ce l’abbiamo fatta”.
Infatti Monique, ribattezzata subito “gallina marina”, sembra trovarsi a suo agio tra le onde dell’Oceano, partecipe a tutte le attività di bordo e amante del surf. In più, a dispetto degli esperti, trova anche il tempo per deporre il suo uovo quotidiano. In realtà all’inizio, ammette Guirec, non è stato facile: “ero molto preoccupato per via delle onde che avrebbero potuto farla cadere. Temevo finisse fuori bordo ma invece subito recuperava l’equilibrio. E’ molto coraggiosa”. In ogni caso Monique ha sulla barca un giaciglio di sicurezza recintato in caso di tempo avverso.
L’amicizia tra Monique e il suo papà adottivo si fortifica giorno dopo giorno: “Tutto ciò che devo fare è urlare Monique! e lei viene da me, si siede sulle mie gambe, mi fa compagnia. È incredibile”.
La prossima tappa del viaggio sarà lo stretto di Bering e poi Nome, in Alaska. E dopo?
“Non ne abbiamo ancora parlato, ma lo faremo”, ha detto Guirec. “Parliamo molto, io e Monique”.
La pazza avventura di questa strana coppia è documentata sulla pagina Facebook Voyage d’Yvinec – Guirec Soudée e sul sito Internet ad essa collegato.
Il precedente: Matteo Miceli e la Mora
Matteo Miceli, velista e navigatore solitario romano, era partito il 19 ottobre 2014 dal porto di Riva da Traiano per un giro del mondo in barca a vela in totale autonomia: infatti, a bordo dell’imbarcazione, Miceli aveva un orto che produceva verdure e semi, lenze per pescare, pannelli solari per produrre energia, generatori eolici e turbine acquatiche, oltre che due galline per la produzione di uova, la Bionda e la Mora.
Nella discesa dell’Atlantico verso Sud, purtroppo la Bionda non ce l’ha fatta; sebbene Miceli si fosse rifiutato di mangiarla, la morte prematura della Bionda aveva scatenato le proteste e i commenti degli animalisti che rinfacciavano a Miceli il fatto di aver costretto la bestiola a un viaggio sfiancante in mare, luogo a lei assolutamente estraneo. La “Mora”, invece, rimasta a bordo, si era trasformata ben presto in un vero marinaio; insieme avevano raggiunto un risultato straordinario: doppiare Capo Horn come solo 5 italiani prima di loro erano riusciti a fare.
Sembrava che tutto andasse per il meglio fino a che l’Eco40 si è capovolta poco a nord dell’Equatore nell’Oceano Atlantico. “Che è successo? Non lo so, ho sentito un botto, forse un urto con una balena, andavo a otto nodi, ormai pensavo fosse fatta, avevamo superato i momenti più difficili. Eravamo quasi alla fine, mancavano 3600 miglia senza imprevisti su 30mila. Era quasi andata” scriveva Matteo sul suo sito ufficiale. “Ho aperto subito l’oblò esterno per fare uscire la Mora e l’ho lasciata sopra a una parte bella asciutta. Sono uscito dall’oblò di poppa per aprire l’autogonfiabile, recuperare le sacche di sopravvivenza e altro materiale. Facendo avanti e indietro con l’oblò mi sono tagliato in diversi punti. Sono rientrato per andare a recuperare la Mora, ma purtroppo non ce l’ha fatta”.
L’avventura di Miceli si è conclusa con un salvataggio di fortuna da parte del mercantile Aranon, diretto verso il porto di Salvador in Brasile.
Animali viaggiatori
Sergi Rodriguez Basoli è partito nel 2013 da Barcellona e, a bordo del suo kayak, e sta navigando lungo le coste del Mediterraneo per sensibilizzare l’opinione pubblica alla protezione e conservazione delle regioni costiere e marine del Mar Mediterraneo. “Lo scopo personale di questo viaggio – spiega – è imparare tutte quelle cose che solo la solitudine e la natura possono darti. Grazie a quest’avventura sto conoscendo moltissime persone e luoghi magici. E il mare mi calma”.
Insieme a lui viaggia Nirvana, la sua fedele cagnolina. E con lei, ex trovatella, documenta passo passo su Instagram questo incredibile viaggio facendo appassionare e commuovere migliaia di persone. “L’ho trovata in mezzo a una strada in Sardegna – continua – era sola e traumatizzata. Da allora non l’ho mai abbandonata: siede in canoa con me e ha imparato a essere molto obbediente quando navighiamo, perché sa che ne va della nostra sicurezza. Una fedele compagna di viaggio: ci facciamo compagnia a vicenda”.
Liz Clark, 34enne canadese, dopo essersi licenziata dal suo lavoro di barista nel 2006, è salpata con la sua barca per un viaggio attorno al mondo che ancora non si è concluso. A farle compagnia Amelia, gattina selvatica dal carattere inizialmente poco socievole che pian piano è diventata sua inseparabile amica.
“All’inizio è stata dura per Amelia” spiega nel suo blog Liz. “Aveva sei mesi e, naturalmente, era cresciuta a terra. Si è dovuta abituare al rollio del mare e soprattutto a vivere in un ambiente ristretto come quello della barca a vela, Shell, in vetroresina, lunga circa 12 metri e larga poco più di 3, che ho scelto come casa. Ma la gatta si è ben presto adattata”.
Al momento Liz ha viaggiato lungo la costa occidentale del Messico, dell’America Centrale e in tutto il Sud Pacifico: più di 18 mila miglia percorse dal 2013 anche dalla piccola Amelia.
Serena Porchera