Forse qualcuno di voi avrà già avuto modo di vederle. In alcuno supermercati sono comparse delle confezioni di frutta e verdura un po’ diverse dal solito: niente vassoio in polistirolo e niente pellicola, bensì, vassoi in cartoncino e sacchetto super rumoroso ma in materiale completamente biodegradabile, comprese le etichette di prezzo e codice a barre.
Si tratta si una soluzione adottata da alcune aziende, fra le quali Agribologna, che utilizza un materiale, l’acido polilattico (PLA) un poliestere termoplastico ottenuto a partire dal mais. Quest’ultimo si biodegrada completamente e va conferito nell’umido insieme agli scarti della verdura così, come le etichette che indicano prezzo, origine e codice a barre.
Si tratta di una soluzione interessante e intermedia per l’imballaggio di alcuni prodotti che, nella grande distribuzione è molto difficile trovare sfusi, come pomodorini, alcuni tipi di frutta come mirtilli, fragole e ribes.
Le confezioni in PLA sono state adottate anche da alcune catene di supermercati, come Coop, per le insalate in busta. Le produzioni della cooperativa Agribologna sono già presenti “nelle catene Coop e Gulliver, e a breve sarà anche sugli scaffali Conad”, come spiegano in un comunicato stampa.
Va ricordato che anche i sacchetti per il self service di frutta e verdura sfusa sono ormai da tempo completamente biodegradabili e lo sono anche le etichette che vengono stampate con prezzo e codice a barre: quindi questi sacchetti possono essere riutilizzati sia per conferire l’umido oppure, se danneggiati, buttati nel vostro umido casalingo. Una buona soluzione che permette di impattare decisamente meno sull’ambiente pur rifornendosi nei supermercati.