La Francia dice addio ai delfinari: il governo francese ha appena annunciato che non sarà più consentito far riprodurre in cattività delfini e orche. Ma non è tutto: oltralpe non sarà più consentito neanche detenere in cattività balene, delfini e focene, eccezione fatta per le orche e i tursiopi (una specie di delfino, ndr) già presenti nelle strutture attualmente aperte. Una svolta storica, accolta con entusiasmo dalle associazioni animaliste francesi, perché potrebbe significare la fine degli spettacoli con animali marini nel paese.
Una normativa “con sorpresa”
Il testo di legge, firmato dopo oltre venti mesi di discussione, ha portato con sé anche una “sorpresa”: come riportato dal quotidiano Le Monde, infatti, il divieto assoluto di far riprodurre delfini e orche in cattività non era inizialmente presente nella normativa. Un’aggiunta inaspettata da parte del Ministro dell’Ambiente francese, Segolene Royal, una volta appreso che alcuni animali rinchiusi all’interno degli acquari erano stati drogati. Ma il testo normativo non si ferma qui: niente più spettacoli notturni, suoni e luci considerati fonte di stress per gli animali e soprattutto addio al contatto diretto fra animali e persone, il che significa che sarà più consentito nuotare con i delfini. Tutte le strutture, infine, dovranno dotarsi di vasche di dimensioni maggiori per continuare a rimanere aperte.
Naturalmente, la decisione non è stata accolta con entusiasmo da parte dei proprietari dei delfinari, che hanno visto in questa legge una minaccia alla propria attività. “Non capiamo questa decisione, che non è stata oggetto di alcuna consultazione” protesta Rodolphe Delord, presidente dell’Associazione francese dei parchi zoologici e direttore di Zoo Beauval ai microfoni di Le Monde. “Il divieto di riproduzione va contro il benessere degli animali – continua – in quanto gli animali sono fatti per riprodursi. Immaginate in che stato si trovi il personale che lavora con loro”.
Animali marini: la caccia e la privazione dei diritti
Se la Francia ha dimostrato una nuova attenzione verso l’etologia e il diritto al benessere degli animali marini, è difficile dire lo stesso per molti altri paesi. Tempo fa vi abbiamo raccontato la storia di Pizza, l’orso polare triste rinchiuso in un centro commerciale cinese, costretto a vivere in una piccola gabbia di vetro a favore di selfie per i clienti. Il Giappone mette in atto ogni anno un brutale massacro di delfini, la cui carne in oriente è considerata una vera prelibatezza (ma che viene servita anche in Italia) mentre la Norvegia porta avanti una tradizione terribile: lo sterminio di centinaia di balene – molte delle quali incinte – per la produzione di prodotti di bellezza e cibo per animali. In Italia, per ora, delfinari e acquari continuano la propria attività, ma le associazioni animaliste sono scese in campo per ottenere un simile divieto anche in Italia.