La dieta vegana diventa protagonista di un disegno di legge: a promuoverlo è la senatrice di Forza Italia Gabriella Giammanco, allo scopo di “tutelare le scelte alimentari vegetariane e vegane“, affermando e valorizzando gli aspetti etici e scientifici di tali scelte. Il disegno di legge è stato presentato il 12 aprile 2018, ma la notizia ha iniziato a fare la sua comparsa in rete soltanto in questi giorni. “Scegliere l’alimentazione vegetariana o vegana rappresenta un importante passo per bandire dalla nostra vita la violenza verso miliardi di animali e verso l’ecosistema” – ha dichiarato la Senatrice – “perché solo in Italia il consumo alimentare determina la morte di oltre 600 milioni di animali da terra e di un incalcolabile numero di animali acquatici”. Ma non solo: un disegno di legge pensato per non costringere vegetariani e vegani a pasti inadeguati fuori casa, rispettando i principi di uguaglianza previsti dalla Costituzione, secondo cui “lo Stato e la pubblica amministrazione devono garantire un medesimo trattamento a tutti i cittadini, indipendentemente dal sesso, dalla religione e da ogni diverso tipo di orientamento”.
Il disegno di legge: ecco cosa prevede
Quali sono i punti sui quali si concentra il disegno di legge proposto dalla Senatrice di Forza Italia? Composto da 8 articoli, è volto a tutelare le persone vegetariane e vegane sotto diversi punti di vista; mentre i primi due articoli illustrano le finalità del disegno di legge e definiscono univocamente il concetto di “vegano” e “vegetariano”, gli altri si occupano di definire gli ambiti in cui la legge dovrà agire. I punti salienti riguardano:
- Le mense pubbliche, convenzionate e private (quindi bar, ristoranti, mense scolastiche e ospedaliere), dove “devono essere sempre previsti e pubblicizzati almeno un menu vegetariano e uno vegano in alternativa alle pietanze contenenti prodotti o ingredienti di origine animale previste nel menu convenzionale”;
- Le pietanze proposte, devono essere preparate “in modo da assicurare un apporto bilanciato di tutti i nutrienti, come indicato dalla scienza ufficiale in materia di nutrizione e tenuto conto dei progressi scientifici in tale settore”;
- Il personale che si occupa di somministrare queste preparazioni, che dovrà essere “adeguatamente informato al fine di assicurare un servizio adeguato agli utenti”;
- “Le uova presenti nelle preparazioni vegetariane devono provenire da galline allevate con metodo biologico o allevate all’aperto“;
- L’istruzione e la formazione, dal momento che il disegno di legge prevede che “il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca inserisca l’insegnamento di nozioni di nutrizione, gastronomia e ristorazione vegetariane e vegane nei programmi didattici destinati agli istituti professionali alberghieri e agli istituti professionali per i servizi alberghieri e ristorativi”, ma anche la possibilità, per gli studenti che lo richiedano espressamente, di “essere esenti dall’obbligo di frequenza delle lezioni didattiche pratiche su alimenti di origine animale”; un passo importante, visto che al momento una formazione di questo genere è assegnata a iniziative private, come quella della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana.
- La promozione delle diete a base vegetale, dal momento che “il Ministero della salute e il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge e, successivamente, almeno una volta l’anno, promuovono una o più campagne informative sui benefici dell’alimentazione vegetariana e vegana nonché in favore del consumo di prodotti di origine vegetale”.
Sono previste anche sanzioni per coloro che non rispettino tali norme: “In caso di violazione delle disposizioni di cui alla presente legge – si legge infatti nel testo ufficiale – si applicano la sanzione amministrativa pecuniaria da 3.000 a 18.000 euro, nonché il provvedimento di sospensione della licenza di esercizio per la durata di trenta giorni lavorativi. In caso di recidiva delle violazioni, la sanzione amministrativa pecuniaria è aumentata di un terzo e la licenza di esercizio è revocata”.
Forza Italia: oggi tutela le diete vegane, ieri le considerava reato
Un’iniziativa importante che, se mai venisse approvata, allineerebbe l’Italia agli altri paesi europei che si sono mossi in favore di chi ha scelto di mangiare in maniera più consapevole: tra questi, per esempio, il Portogallo che ha da poco stabilito l’obbligo per legge di servire almeno un piatto vegano nelle mense pubbliche o la Danimarca, dove i politici hanno scelto di eliminare per 22 giorni la carne dalla propria dieta, per sensibilizzare contro i cambiamenti climatici.
Eppure, un anno fa una proposta di legge della deputata di Forza Italia Elvira Savino andava decisamente in una direzione opposta: l’idea era quella di contrastare gli “eccessi ideologici” legati all’alimentazione, sanzionando chi “impone o adotta nei confronti di un minore degli anni 16, sottoposto alla sua responsabilità genitoriale o a lui affidato per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita sana ed equilibrata del minore stesso”. La legge proposta prevedeva la reclusione fino a un anno per il reato-base, ma se dal fatto “deriva al minore una malattia o una lesione personale permanente, la pena è della reclusione da due anni e sei mesi a quattro anni”; se poi ne consegue la morte, “la pena è della reclusione da quattro a sei anni”.
Il parere degli esperti, però, è un altro: per esempio il dottor Mario Berveglieri, medico pediatra specializzato in Scienza dell’Alimentazione e con un Master internazionale in Nutrizione Vegetariana presso l’Università Politecnica delle Marche, ai nostri microfoni ha affermato che “la dieta vegana non solo è adatta in età pediatrica, ma è anche più salutare rispetto a diete di altro tipo. I benefici più evidenti sono ricordati dall’Accademia Americana di Pediatria e riguardano la rarità del sovrappeso e un più basso livello di colesterolo nel sangue nei bambini vegani. Ma in generale tutte le linee guida internazionali classificano le diete vegetali come salutari, anche nei bambini”. A conferma di questo, anche tutte le “bufale sui bambini vegani denutriti“, smentite puntualmente dalla Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (SSNV) ma anche da pediatri “onnivori” come il dott. Nuara, che lavora nell’ambulatorio “Baby Green” della clinica milanese San Pio X, pensato per assistere adeguatamente anche le mamme e i loro bambini vegetariani e vegani.