Un cane sintetico per salvare le vite dei veri cani: è l’idea di SynDaver Labs, un laboratorio della Florida specializzato nel sintetico, che potrebbe a breve avere concreta applicazione in tutto il mondo. La notizia è stata riportata da Popular Science, la rivista di scienza e tecnologia più diffusa al mondo (c’è anche l’edizione italiana). Ecco cosa si legge sul sito ufficiale del laboratorio:
“Il SynDaver Cane Sintetico non è solo un cane senza pelle: è un meccanismo perfetto, dettagliato e realistico, per interventi chirurgici che servirà agli studenti di veterinaria”.
Ancora oggi, infatti, gli studenti di veterinaria devono dissezionare cani vivi durante il percorso di studi: quello sintetico progettato, rigorosamente munito di ossa, muscoli e di ogni parte canina, nonché capace di respirare e sanguinare, mira quindi al superamento di questa pratica.
La vivisezione nelle università
La vivisezione viene praticata nelle università per esperimenti didattici e dimostrativi sugli animali, principalmente allevati da ditte apposite sin dalla nascita. Nessuna specie viene risparmiata – compresi i cani, utilizzati nel campo della chirurgia sperimentale – anche se è praticamente impossibile reperire statistiche e informazioni precise relative al fenomeno: nel mondo, infatti, solo la Comunità Europea fornisce periodicamente statistiche. In Italia la materia è normata da una legge del ’92 che impone la pubblicazione ogni tre anni sulla Gazzetta Ufficiale delle statistiche riguardanti la vivisezione: in media quasi un milione di animali all’anno muore nei laboratori, compresi i cani (ma non ci sono percentuali disponibili).
A questo scopo, SynDaver ha lanciato anche una campagna su IndieGoGo per raccogliere 24 milioni di dollari in due mesi: con i soldi guadagnati, l’azienda si impegna a donare 20 SynDaver Cani Sintetici ad ogni università veterinaria del mondo. Al momento hanno raccolto però solo 12mila dollari.
Yuri Benaglio