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Flavio Insinna contro la caccia in diretta tv. Federcaccia: “Offensivo e discriminatorio” – VIDEO

Il conduttore di Rai 1 Flavio Insinna si è espresso pubblicamente, in diretta tv durante la trasmissione “L’Eredità” del 27 dicembre scorso, contro la caccia. Approfittando delle risposte di un concorrente Insinna ha dichiarato: “È inutile girarci intorno, io sono totalmente contrario alla caccia”. Nulla la reazione dal pubblico in studio e del concorrente, ma gigantesca quella dei social e di Federazione Italiana della Caccia che ha immediatamente stigmatizzato le parole del conduttore.

Il presidente nazionale dell’associazione venatoria, Massimo Buconi, infatti, ha scritto alla Rai per denunciare l’intervento del conduttore. “Flavio Insinna – si legge nella lettera – si è lasciato andare a commenti discriminatori e offensivi nei confronti dell’attività venatoria. Il suo comportamento è reso ancora più grave per essere messo in atto approfittando della propria notorietà attraverso un mezzo, quello televisivo, che gli garantisce ampio seguito e l’assenza totale di un contraddittorio sulle opinioni espresse in merito alla caccia e ai cacciatori, denigratorie di una categoria di cittadini che esercita una attività pienamente legittima, prevista e normata dalle leggi dello Stato”. Buconi ha anche scritto: “Sarà nostra cura invitare tutti i nostri iscritti e i cacciatori italiani e le loro famiglie – un bacino potenziale di qualche milione di spettatori – a non seguire più “L’Eredità” e a preferire altre marche rispetto a quelle pubblicizzate prima, durante e immediatamente dopo il gioco”.

Il sostegno pieno dei social. Parte l’hashtag #iostoconinsinna

Il mondo social si è schierato decisamente a favore del conduttore romano. In poche ore l’hashtag#iostoconinsinna è diventato trendtopic su Twitter e da molti versanti è arrivata piena solidarietà. Anche Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali, ha immediatamente espresso pieno sostegno alle parole di Insinna: “Quello espresso dal conduttore è un pensiero che, tra l’altro, è condiviso dalla maggior parte degli italiani – si legge in una nota stampa – già da molto tempo come rilevato dall’Eurispes nel Rapporto Italia 2016 con il 68,5% contrario all’attività venatoria”. Enpa ha anche sottolineato come l’attività venatoria sia stata una delle poche a non subire costrizioni durante la pandemia: “Incredibilmente la caccia ha continuato ad essere praticata, grazie al sostegno delle Regioni, in disprezzo ai dettami dei Dpcm, anche in questo momento di emergenza sanitaria. Insieme alle altre associazioni animaliste e ambientaliste l’Enpa ha scritto al Governo proprio per sottolineare questa incoerenza, chiedere un intervento immediato delle istituzioni e ricordare la pericolosità di certe forme di caccia come le braccate che vedono la partecipazione anche di 70-80 cacciatori insieme, un vero insulto alla prudenza e ai sacrifici chiesti al resto degli italiani”.