“Ho abbassato la mano e lei, in un certo senso, ha subito gattonato dentro di essa”.
E’ veramente straordinaria la storia di Fiona Presly, signora scozzese, e di un’amicizia davvero inaspettata, quella con una regina di bombo.
Dopo essere apparsa su tutti i quotidiani scozzesi, a raccontare questa meravigliosa storia è lei stessa in un video, dove, con un po’ di commozione, spiega come è avvenuto il loro primo incontro e come si è evoluta nel tempo la loro amicizia.
Bee, bombo speciale
“Stavo lavorando in giardino, mi sono voltata e ho esclamato: “Oh! C’è un’ape. Ma solo quando l’ho raccolta e osservata bene ho capito che non aveva le ali! Ed è stato a quel punto che ho pensato: ‘Come riuscirai a farcela?’ Così le ho dato un po’ di acqua zuccherata e poi l’ho nascosta in una pianta di erica che ho in giardino pensando che avrebbe ricavato del nettare dai fiori e se ne sarebbe andata. E invece, quando sono tornata a controllare, l’ho trovata ancora lì; a quel punto l’ho presa e portata in casa per aiutarla durante la notte.
Lei ovviamente aveva un grande desiderio di vivere“.
Una volta portata in casa e accudita Fiona ha chiamato alcuni esperti della Bumblebee Conservation Trust per farsi dare dei consigli. Questi ultimi hanno ipotizzato che la regina di bombo potesse soffrire di una mutazione genetica che ha impedito alle sue ali di svilupparsi e quindi rendendola inabile al volo.
“Non potevo lasciarla andare perché il tempo stava diventando davvero brutto. In fondo era come un piccolissimo animale domestico che non era in grado di sopravvivere a lungo da sola e aveva bisogno del mio aiuto”.
E così “Bee” (questo il nome del bombo) è diventata un membro della famiglia a tutti gli effetti, messa al sicuro da ratti e uccelli che certo non le avrebbero lasciato scampo indifesa com’era.
Anche i bombi hanno sentimenti
Come prendersi cura di un animale così delicato e così poco addomesticabile? Fiona si è documentata osservando il comportamento delle api e pian piano ha costruito per la sua piccola amica un rifugio in giardino. Si trattava in sostanza di una casetta per uccelli riempita di materiali adatti a un nido, circondata di fiori e coperta in modo da evitare eventuali attacchi di predatori esterni. La piccola regina si è ambientata con facilità in quella nuova casa che gli è parsa subito molto confortevole: “In quel momento ho capito di avere una responsabilità nei suoi confronti. Quell’incontro è stato un punto di svolta nella mia vita. Lei si avvicinava a me e saliva sulle mie dite, mangiando addirittura”.
Infatti ogni giorno Fiona andava a controllare che stesse bene, portandole dell’acqua zuccherata come rinforzo alla sua dieta e spostandola dentro casa quando il tempo si faceva più capriccioso. A questo punto è iniziato ad accadere qualcosa di sorprendente: ogni volta che Fiona si fermava vicino al giardino di Bee e apriva la copertura, la regina emergeva dal suo nascondiglio di fiori per accoglierla. L’animale si arrampicava sugli steli fino a raggiungere la mano della donna, dimostrando un sentimento che aveva tutte le carte in regola per essere definito gioia.
Bee sembrava amare il fatto di non essere sola: il contatto con la donna sembrava risvegliare il piccolo insetto, donandole vitalità anche nei giorni in cui sembrava più letargico. I bombi sono creature estremamente sociali, e Bee lo stava dimostrando.
Col passare dei giorni il rapporto tra loro si rafforzava a tal punto che spesso Bee si accoccolava nella mano della sua padrona, addormentandosi. “Non pensavo proprio all’epoca che si sarebbe formato un legame così forte tra di noi. Mi sono persino un po’ sorpresa dei sentimenti che provavo verso di lei. Ho imparato tante cose da questo insetto, cose che le altre persone probabilmente non sapranno mai o non riuscivano a vedere. Il fatto che fosse così felice quando stava con me è stata una grandissima soddisfazione e una ricompensa impagabile”.
Una storia su cui riflettere
Dopo ben cinque mesi dal salvataggio, Fiona si è resa conto che Bee non sarebbe vissuta ancora a lungo. Infatti in natura le regine di bombo vivono una sola stagione: costruiscono il nido in primavera, mettono su una colonia che vola nei campi per l’intera estate e poi muoiono al sopraggiungere dell’autunno, lasciando nascoste le larve di regina che si schiuderanno la primavera successiva.
E così, dopo una giornata in cui Bee pareva molto stanca e non aveva voglia di mangiare, la piccola ape si è addormentata nella mano di Fiona, senza svegliarsi più. È stata poi sepolta in un angolo riparato e discreto del giardino, accompagnata dal suo fiore preferito.
“Ovviamente ero molto triste ma anche fiera di me stessa per essere riuscita ad accudirla e a regalarle una vita serena. Penso che mi abbia insegnato molto su me stessa. Le api e i bombi sono fondamentali per noi e spero tanto che le persone impareranno a vivere al loro fianco, nel rispetto. E’ un obbligo che abbiamo nei loro confronti“.
La storia di Fiona e Bee non ha lasciato indifferenti neanche gli esperti che sono a venuti a conoscenza di sentimenti che nessuno era mai stato in grado di osservare nella specie dei bombi. Lars Chittka, professore del dipartimento di ecologia della Queen Mary University di Londra, ha sottolineato la straordinarietà dell’evento, concludendo: “A volte servono delle affettuose osservazioni esterne, come quelle della signora Presly, per generare nuovi punti di vista e aprire nuovi orizzonti”.
Episodi come questo ci dimostrano insomma che è fondamentale guardare a questi e a tutti gli altri animali sotto una luce completamente diversa.
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