La petizione lanciata su Change.org, che tre giorni fa ha raggiunto i 1500 sostenitori, è un coerente e sobrio riassunto della ‘filosofia’ vegan nonché esplicita richiesta al Presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, di concedere il patrocinio al festival vegan “Parma Etica 2016“.
Il rifiuto
Le iniziative vegan “non sono coerenti con le politiche nutrizionali della Regione, che promuove un modello alimentare corretto, sostenibile, in equilibrio tra dimensione ambientale, identità culturale, compatibilità economica e garanzia di livelli di salute corretti”. Con questo slogan l’Emilia Romagna negava, qualche settimana fa, per il secondo anno consecutivo il patrocinio al festival vegan “Parma Etica 2016”.
Una questione ‘politica’
Dalla correlazione tra dieta a base animale e malattie croniche e degenerative al devastante impatto ambientale (in termini di inquinamento, riscaldamento globale e sfruttamento delle risorse naturali) degli allevamenti, fino al discorso etico – naturalmente – che riguarda sfruttamento, maltrattamento e massacro degli animali: si fa riferimento a tutto questo nella petizione, divenuta ormai il simbolo di una lotta di principio finalizzata al patrocinio ma anche a far riflettere smuovendo le coscienze.
La filosofia del veganismo
Come sottolineato da Michela Campaner, promotrice della petizione, il veganismo non è una semplice dieta, ma un vero e proprio stile di vita che abbraccia più ambiti in una visione totale che implica salute individuale e del pianeta Terra: una visione legata ad ogni epoca e a tante illustri personalità, età e professioni. Non riconoscere dignità con un patrocinio ad un evento del genere significa negare consapevolmente, in nome di un miope e ambiguo calcolo politico-economico, il progresso. Comune di Parma e soprattutto, la Commissione Europea, hanno dato prova di grande lungimiranza concedendo il loro patrocinio alla manifestazione che si terrà tra il 2 e il 5 giugno: farà altrettanto la Regione Emilia Romagna?
Yuri Benaglio