La non violenza e il rispetto per l’altro dovrebbero essere valori appresi fin dalla più tenera età, eppure un episodio accaduto recentemente a Praga dimostra che non è sempre così. Tre bambini dai 5 agli 8 anni sono penetrati in uno zoo della città, scavalcandone la recinzione, e hanno aggredito uno stormo di fenicotteri a calci e sassate, ferendone gravemente uno e uccidendone un altro. A riportare la notizia, che ha suscitato grande scalpore tra la stampa internazionale, anche il quotidiano MailOnline, dal quale apprendiamo che il fatto è avvenuto al Jihlava Zoo, nella regione di Vysočina.
Nessun segno di rimorso
I bambini, rispettivamente di 5, 6 e 8 anni, secondo la polizia non hanno mostrato alcun segno di pentimento per quanto accaduto e, trattandosi di minorenni, saranno i genitori a rispondere dell’aggressione, semplicemente risarcendo lo zoo con una cifra simbolica: il “valore commerciale” dell’animale, secondo gli esperti, è di circa 2 mila euro. Nessuna condanna penale per aver ucciso – tra l’altro con una buona dose di sadismo e per puro divertimento – un essere vivente indifeso: la struttura corporea esile dell’animale e la sua innata docilità non hanno davvero potuto niente contro questa aggressione insensata. “Sono allibita dalla brutalità di questo attacco” ha dichiarato Elizabeth Kubikova, direttore dello zoo. Il fenicottero che ha perso la vita era un esemplare femmina di 16 anni, ospite dello zoo da molto tempo e tra l’altro scampato alle inondazioni dello zoo di Praga nel 2002.
Le altre vittime della crudeltà umana
Questo episodio, sebbene più sconvolgente avendo per protagonisti dei bambini molto piccoli, non è purtroppo l’unico in cui gli animali sono diventati bersaglio di una crudeltà gratuita e senza senso. Pensiamo, per esempio, ai tanti animali violati per un click: in questo caso, vittime del narcisismo umano sono animali acquatici, pescati e spinti a riva per il piacere dei turisti di scattarsi un selfie con loro. Come non citare, poi, l’episodio del giaguaro Juma, mascotte olimpica del Brasile ucciso semplicemente per aver tentato di scappare da una situazione di stress. Ma, senza cercare episodi eclatanti riportati su tutti i giornali, pensiamo semplicemente alle condizioni in cui vivono quotidianamente gli animali negli allevamenti intensivi, anche in Italia: sofferenza e crudeltà gratuite al servizio della produzione industriale.
Bambini e animali: l’empatia si impara da piccoli – Intervista