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“Un animalista non è un amante degli animali”. FederFauna lancia la polemica

“Non è scontato che un animalista sia un amante degli animali”. È questa la convinzione di FederFauna, Confederazione Sindacale degli Allevatori, che ha recentemente contattato l’Accademia della Crusca – una tra le più prestigiose istituzioni linguistiche a livello mondiale – per avere la conferma che la parola “animalista” non abbia nulla a che fare con l’amore per gli animali, ma che anzi sia spesso collegata ad attività che possono arrecare gravi danni agli animali.

Nella lettera scritta all’autorevole istituzione da Massimiliano Filippi, Segretario Generale di FederFauna, si legge: “è diventato, purtroppo, piuttosto comune sentir definire ‘animalista’ chiunque sia amante degli animali o, peggio, sentire qualche “amante degli animali” definirsi esso stesso ‘animalista’. … La mia esperienza mi ha insegnato che un “animalista” non sia sempre un “amante degli animali”, anzi, che molto spesso non lo sia affatto.” La polemica lanciata dall’associazione nasce quindi una problema terminologico: un animalista dovrebbe essere definito esclusivamente come “chi aderisce al movimento ecologista dell’animalismo”; per designare gli amanti degli animali, invece, sarebbe opportuno l’utilizzo esclusivo dell’accezione di “zoofilo”, cioè “colui che che ama, cura e protegge gli animali”.

Ma la polemica non finisce qui. Filippi, infatti, si schiera contro la definizione data da alcuni dizionari italiani della parola “animalismo”, considerato come un movimento di difesa degli animali da ogni forma di maltrattamento da parte dell’uomo: “Bisognerebbe definire “forma di maltrattamento da parte dell’uomo” anche l’allevamento, il trasporto e il commercio di animali, la macellazione, il consumo di carne, latte, formaggio, uova, miele, l’uso di pelle, pellicce, lana e seta, la caccia, il circo, la sperimentazione animale, ecc., esattamente come fanno gli animalisti. Per fortuna le cose non stanno cosi“.

Poi, se già risulta difficile concordare con una tesi che definisce l’animalismo come una delle tante “forme di radicalizzazione che ammorbano la società contemporanea”, è praticamente impossibile non chiedersi se questo chiarimento fosse davvero così essenziale. La risposta dell’Accademia della Crusca è chiara: “Il termine animalista non è affatto sinonimo di zoofilo (… ) è non c’è alcun dubbio sul fatto che essere o dichiararsi ‘animalista’ dovrebbe significare aderire al movimento dell’animalismo “. Filippi sottolinea come spesso gli animalisti creino danni agli animali, salvandoli dalla cattività e liberandoli in ambienti a loro estranei, dove spesso muoiono di fame o per i pericoli rappresentanti dall’ambiente a loro sconosciuto.

 

Usare Aylan per screditare gli animalisti: FederFauna shock su Facebook