Denunce anonime e in forma gratuita. FederFauna passa all’attacco sul piano legale contro l’attivismo animalista. Dopo le campagne a mezzo social contro le associazioni vegane e a difesa degli animali, la Confederazione Sindacale degli Allevatori Commercianti e Detentori di Animali ha alzato il tiro annunciando di essere disposto a raccogliere segnalazioni per “fermare le continue violenze messe in atto da soggetti appartenenti ad associazioni pseudo-animaliste”.
“Sei stato vittima di qualche nefandezza da parte di animalisti (e non)?” è il claim scelto da FederFauna per la campagna intitolata “Tu segnala, noi li denunciamo!”. In pratica, l’associazione si dice disponibile a raccogliere documenti, audio, video, screenshot che attestino eventuali azioni a danno di soggetti che operano in attività connesse agli animali valutando l’opportunità di procedere con esposti o querele in Procura. FederFauna si impegna a mantenere l’anonimato di chi denuncerà e a farsi carico delle spese legali.
L’obiettivo conclamato dell’iniziativa sarebbe proteggere dalla presunta diffamazione chi lavora nel settore zoo-tecnico, che sarebbe dipinto dagli attivisti e da chi fa investigazioni come “malvagità pura e incarnata” dal momento che “il vegano-animalista”, si legge sul sito di FederFauna, “si sente parte di una razza eletta che con coraggio punta il dito e svela la verità; molto spesso “apre gli occhi” agli stolti tramite l’impiego di foto e video decontestualizzati, dove si mostrano episodi di una violenza che in Italia non è consentita”.
Un approccio, quello della campagna per “fermare le violenze animaliste”, che punta ad alzare ulteriormente il livello dello scontro e della polemica contro il mondo dell’attivismo animale e vegano, che già tocca anche solo nel lessico utilizzato punte elevate e che lascia perplessi per la modalità adoperata della denuncia anonima, che richiama memorie del passato non proprio felici. Ce ne era davvero bisogno?