Sono 24 le firme apposte dai parlamentari europei al documento inviato al Parlamento di Strasburgo la scorsa settimana che chiede una politica reale verso un’alimentazione a base vegetale. Gli europarlamentari , tra i quali anche l’italiana Eleonora Evi del Movimento 5 Stelle, chiedono a gran voce che l’obiettivo della diminuzione entro il 2030 di almeno il 30% del consumo di carne diventi realtà.
“In Europa – si legge nel documento presentato al Parlamento Europeo – si allevano circa 8 milioni e mezzo di animali che diventeranno cibo e gli effetti sul nostro ambiente e sulla salute umana sono evidenti”. I dati non sono, come sempre, confortanti: il 14.5 percento delle emissioni di gas serra sul nostro pianeta arriva proprio dagli allevamenti intensivi; la produzione di carne richiede il 20% in più di acqua (in rapporto alle calorie garantite da consumo) rispetto alla produzione di piante e legumi. Dati certamente non nuovi che circolano sui tavoli della politica internazionale da molti anni, precisamente dal 2006 quando la FAO pubblicò “Livestock’s long shadow” un documento molto approfondito (potete scaricarlo qui) che raccontava con precisione gli impatti dell’allevamento sul nostro pianeta e sulle sue risorse.
Il documento chiede in particolare di mantenere ben saldo l’obiettivo di una diminuzione del consumo di carne in Europa almeno del 30%. Non solo: altro grande risultato sarebbe quello di poter lavorare sulla diminuzione reale della produzione di gas serra da parte degli allevamenti nonché di garantire una migliore condizione di vita agli animali. Inoltre si chiede anche la possibilità di rivedere il sistema di finanziamento alle industrie della carne (di recente sono arrivati quantità ingenti di fondi ad un settore sempre più in crisi) sistema contro il quale si è schierata anche la nostrana Slow Food, a favore invece di incentivi, anche fiscali, per chi coltiva in modo sostenibile e anche per chi compra questi prodotti.
Fra le richieste anche quella di preferire l’utilizzo di catering a base vegetale per le attività all’interno del Parlamento Europeo (analisi che è stata fatta ai nostri microfoni anche dal filosofo e saggista Peter Singer).