Si può essere animalisti, antispecisti ma contrari ai matrimoni fra persone dello stesso sesso o ai diritti civili estesi anche alle coppie omosessuali? La risposta sembra essere, quasi come in una distopia, “sì”. L’associazione animalista Essere Animali, da anni in prima linea per combattere lo sfruttamento animale, ha ricevuto pesanti critiche per la scelta di cambiare la propria immagine social sovrapponendola ad una bandiera arcobaleno, simbolo del movimento per i diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender, in occasione del mese di giugno, dedicato proprio a questa tematica.
Una nutrita minoranza ha sottolineato il proprio dissenso spiegando che le battaglie animaliste non devono avere colore politico: “A noi interessano gli animali, non il resto!” spiega una degli utenti; un altro utente sottolinea di aver scoperto che quell’arcobaleno non è il simbolo della pace, bensì “si tratta solo di una impertinente presa di posizione a favore dell’esibizione dell’orgoglio omosessuale che ben conosciamo, perché si esprime con oscene e invadenti carnevalate“. E ancora: “Ma anche no… Dipende, se chiamare Diritto, il togliere ad un bambino la possibilità di un padre o una madre senza che lui ne sappia qualcosa..si possa definire diritto, o egoismo.Ciao. Defollowate in massa”.
Moltissime, però le parole a sostegno dell’iniziativa che non fa altro che mettere in chiaro che cosa significa davvero sostenere i diritti degli animali, l’antispecismo e una visione pacifica della vita e della tavola: sostenere tutti gli esseri viventi qualora la loro vita sia in pericolo o i loro diritti siano negati. Ecco come l’associazione ha spiegato la sua scelta:
Essere Animali per noi ha sempre avuto un significato chiaro: la necessità di riscoprire che anche noi umani siamo animali, che non siamo superiori o diversi o staccati dal regno animale. E se difendiamo i diritti di tutti gli animali, e non solo di alcune specie, difendiamo i diritti anche degli esseri umani, una specie tra le altre. E ancora oggi purtroppo molti esseri umani (per esempio in questo caso semplicemente per la persona che scelgono di amare) non hanno gli stessi diritti degli altri. Tutto qui, a noi sembra molto semplice.
Questo semplice gesto ha messo in luce la presenza di una parte di “animalisti” che sostengono la necessità del diritto alla vita per gli animali, la garanzia alla libertà e al benessere, ma che considerano fuori discussione la battaglia per i diritti di esseri umani ai quali è tutt’ora negata in vari modi l’espressione della propria sessualità. tanto che in alcune zone del mondo essere omosessuali è ancora considerato reato.
La redazione di Vegolosi.it esprime il suo totale sostegno ad Essere Animali in questa scelta: animalismo, antispecismo e veganesimo non esistono quando non è chiaro che la libertà e i diritti sono per tutti, o non sono.