Immagine di apertura tratta da Corriere.it – Foto di Nicola Vaglia
È uno dei teatri più famosi del mondo, vanto italiano nel campo dell’Opera lirica. Oggi, però, il Teatro alla Scala è al centro di una controversia tra il Comune di Milano ed ENPA, associazione italiana che tutela gli animali e i loro diritti. La prossima rappresentazione milanese de “La Bohème” di Giacomo Puccini – in cartellone dal 7 giugno – prevede infatti l’entrata in scena anche di un asino e di un cavallo, che da più giorni partecipano alle prove.
Tutto ciò avviene con il benestare dei veterinari ATS, dipendenti comunali, ma ENPA non ci sta. Sulla pagina Facebook dell’associazione, infatti, il presidente Ermanno Giudici si scaglia contro l’amministrazione comunale, affermando che “La Scala non è un posto per equini. Sarà anche il tempio della lirica, ma questo non significa dover essere proni di fronte a decisioni dissennate”. Un rimprovero – neanche troppo velato – anche alla Scala, che si è adeguata alle decisioni del Comune definite da Giudici come incivili.
Comune di Milano “assente sul fronte della tutela dei diritti degli animali”
Il contrasto tra l’associazione animalista e il Comune lombardo va avanti dallo scorso marzo, quando il primo cittadino milanese Giuseppe Sala ha nominato due Garanti dei Diritti degli Animali, mentre il regolamento comunale ne prevede uno solo. Già allora ENPA si era schierata contro questo provvedimento: “Non possiamo che stigmatizzare la doppia nomina – affermava Giudici – non prevista dal regolamento per la tutela degli animali del Comune e la totale mancanza di rapporto fra il Comune di Milano e le associazioni”. Quest’ultima affermazione fa riferimento alla presunta mancanza di disponibilità, da parte del Comune, a fissare incontri con chi si occupa quotidianamente della tutela degli animali. Quella degli equini alla Scala, insomma, sarebbe per ENPA solo una delle tante mancanze della giunta Sala nei confronti dei diritti animali. Secondo la cronaca locale, voci di dissenso rispetto alla loro partecipazione in scena sono arrivate anche da parte dei cantanti che condividono con loro gli spazi dietro le quinte: “troppo stress” è l’accusa. Non sappiamo come si risolverà la questione; certo è che questa disputa ricorda sa vicino la questione del circo con gli animali, sulla quale si continua a discutere.
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