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Earth Overshoot Day 2018: esaurite le risorse annuali del pianeta con 5 mesi di anticipo

L’Earth Overshoot Day (EOD) è arrivato: oggi, 1 agosto 2018, l’umanità ha terminato le risorse naturali – alimentari, energetiche, materiali – a disposizione per quest’anno. Questo significa che abbiamo utilizzato più di quanto il nostro pianeta può rinnovare durante tutto l’anno e, di conseguenza, d’ora in poi e fino alla fine dell’anno sovra sfrutteremo il nostro pianeta, aggravando un debito che si riflette anche sul cambiamento climatico. A calcolare la cadenza di questa giornata è il Global Footprint Network, organizzazione internazionale di ricerca secondo la quale per soddisfare l’attuale domanda di risorse naturali occorrerebbero 1,7 Terre.

Allevamenti intensivi: una minaccia per il pianeta

Stando a quanto riportato sul sito dell’Earth Overshoot Day, sono diversi i campi d’azione nei quali dovremmo intervenire nell’immediato e tra questi figura anche la produzione di cibo: il primo consiglio è quello di scegliere quanto più possibile prodotti a livello locale ed evitare cibi altamente trasformati, riducendo così la nostra impronta ecologica. L’organizzazione, però, sottolinea anche la differenza sostanziale tra l’impronta ecologica degli alimenti di origine animale e quella degli alimenti di origine vegetale, nettamente più bassa.

Il motivo di questa differenza è presto detto: sono gli allevamenti intensivi a risultare un vero e proprio disastro globale, a cominciare dal fatto che l’industria del bestiame è responsabile dell’emissione del 51% di tutti i gas serra prodotti dall’uomo.  A questo si aggiunge lo sfruttamento delle risorse idriche: produrre 300 grammi di carne di manzo “costa” 4650 litri di acqua, contro i 1700 litri richiesti per produrre 500 grammi di riso. In più, è fondamentale ricordare anche lo sfruttamento dei terreni e, di conseguenza, degli ecosistemi: il 91% della foresta amazzonica è stata distrutta dall’industria dell’allevamento, con la conseguente estinzione di 100 specie animali al giorno private del loro habitat. Pensiamo che basterebbe ridurre il consumo globale di carne del 50%, sostituendo queste calorie con quelle provenienti da una dieta vegetariana, per spostare la data dell’Earth Overshoot Day di 5 giorni.

L’Earth Overshoot Day negli anni

Se la situazione risulta già preoccupante di per sé, lo diventa ancora di più paragonando la data dell’attuale Earth Overshoot Day con quelle degli anni scorsi: nel 2017, per esempio, è avvenuto il 2 agosto, mentre l’anno prima l’8 dello stesso mese. Se invece torniamo indietro di qualche anno ancora, ci rendiamo conto che la data si anticipa sempre di più. Nel 2013, per esempio, il nostro debito ecologico è scattato il 20 di agosto. Ma non è tutto: secondo i dati raccolti, negli ultimi anni consumiamo le risorse terrestri addirittura mesi prima rispetto a qualche decennio fa: nel 1993, infatti, l’EOD cadeva a fine ottobre, mentre spostandoci indietro di circa 40 anni, la data cadeva regolarmente a dicembre.

Cosa possiamo fare noi?

È chiaro come la soluzione a questo grave problema sia da trovare a livello globale, ma nel frattempo c’è qualcosa che ognuno di noi può fare per dare sollievo a questo pianeta già abbondantemente provato dalla mano dell’uomo: ridurre drasticamente (o, ancora meglio, evitare del tutto) il consumo di carne, passando a una dieta a base vegetale. Per aiutarvi a farlo, Vegolosi.it  ha pensato a “un mese per cambiare“, una raccolta di 28 ricette 100% vegetali per sostituire, un pasto al giorno, i prodotti di origine animale senza rinunce. Per qualche idea in più, inoltre, vi consigliamo di leggere la nostra guida per scoprire cosa mangiare al posto della carne, ma anche le nostre ricette vegane per iniziare. Una spinta ulteriore verso un’alimentazione più consapevole possiamo ottenerla anche calcolando la nostra impronta ecologica: siamo consapevoli di quando cade il nostro personale Overshoot Day?