Di Silvia De Bernardin e Federica Giordani
Come si fa il latte. Cosa mangia la mucca che lo produce. Come avviene la mungitura. È con una favola a fumetti che il mondo della filiera del latte entra nelle scuole, raccontato direttamente da chi il latte e i suoi derivati li produce. Inalpi, insieme a Coldiretti Piemonte, lo scorso settembre ha distribuito in Piemonte, e non solo, oltre 45mila diari scolastici sponsorizzati nei quali accanto agli spazi per segnare compiti e avvisi hanno trovato posto il racconto a disegni sul mondo del latte, le pubblicità di formaggi e burro, i testi di alcune ricette per usare questi prodotti in cucina. Ci sono anche i giochi: basta mettere le lettere al posto giusto e si scopre che “Il latte ti vuole bene”.
L’operazione
I diari scolastici sponsorizzati a “tema latte” non sono una novità di quest’anno scolastico. L’operazione, raccontano da Inalpi, è partita tre anni fa, quasi per caso: “La prima richiesta ci è arrivata da una scuola vicina alla nostra azienda. Il direttore scolastico ci ha fatto presente le difficoltà finanziarie dell’istituto, in modo particolare nell’offrire a tutti gli studenti lo stesso diario scolastico a prezzi contenuti. Da qui l’idea di regalare noi agli studenti un’agenda che contenesse informazioni sulla filiera del buon latte piemontese”, spiega a Vegolosi.it il presidente di Inalpi, Ambrogio Invernizzi.
Col passaparola, in tre anni sono diventate decine le scuole che hanno fatto richiesta a Inalpi del diario sponsorizzato, distribuito gratuitamente oggi in oltre 45mila copie nelle scuole primarie e secondarie di primo grado di Cuneo, Torino, Asti, Alessandria, Biella, Vercelli e Novara, ma anche di Roma, Imperia, Verona e in quelle colpite dal terremoto ad Amatrice, Accumoli, L’Aquila e Ceriano. Ai diari per i bambini si aggiungono, poi, le 15mila agende per insegnanti regalate ai docenti delle scuole che partecipano al progetto. “Un’operazione da 150mila euro che – spiega Invernizzi – per noi rientra nel budget della spesa promozionale e per la quale non godiamo di alcun sgravio fiscale”.
Tutto regolare?
Ma può un’azienda privata farsi pubblicità in questo modo tra i banchi di scuola? Sì, e da diversi anni, grazie al DI. 44 del 2001 in base al quale “le istituzioni scolastiche possono concludere accordi di sponsorizzazione con soggetti pubblici e privati”. Uno solo il paletto indicato dalla norma ovvero il divieto “di concludere accordi di sponsorizzazione con soggetti le cui finalità ed attività siano in contrasto, anche di fatto, con la funzione educativa della scuola”. L’iniziativa (e che cosa possa essere considerato contrario al ruolo educativo della scuola stessa) sta ai direttori scolastici che, per far fronte alle note difficoltà finanziarie del mondo dell’istruzione, possono quindi tramite regolare bando stringere accordi con le aziende private per sostenere le proprie attività.
Quella di Inalpi, però, sembra essere un’operazione unica nel suo genere, quantomeno per i numeri: “Siamo i soli per ora, non credo siano state fatte altre operazioni simili – conferma Invernizzi –. Tutte le aziende dovrebbero tagliare una parte del budget pubblicitario per investirlo in iniziative di formazione ed educazione come questa. Oggi – sottolinea ancora il presidente di Inalpi – sul latte c’è tantissima disinformazione e crediamo sia necessario dare le giuste informazioni nate dall’esperienza diretta e con basi scientifiche”.
In quest’ottica rientra, per Inalpi, anche la distribuzione gratuita di prodotti lattiero-caseari alle scuole materne delle province di Cuneo, Torino e Asti e le visite da parte degli studenti all’azienda che, sottolinea, “vede nel rapporto diretto con i piccoli consumatori una possibilità per spiegare l’importanza dei solidi valori aziendali, oltre a fortificare l’importante rapporto industria-territorio”. Un punto di vista sposato anche da Coldiretti Piemonte, che quest’anno ha collaborato con Inalpi alla realizzazione del diario. Uno strumento che, sottolinea l’associazione di categoria, dà la possibilità a studenti e insegnanti “di ragionare su diversi argomenti: dai corretti stili di vita, alla sana alimentazione fino alla tracciabilità dei prodotti lattiero-caseari, anche alla luce dell’entrata in vigore, nel 2017, dell’etichettatura obbligatoria per il latte Uht e i suoi derivati”.
La reazione delle famiglie
Una decina sono le pagine che il diario Inalpi, illustrato da Ugo Nespolo, dedica alla filiera del latte e tre quelle strettamente pubblicitarie che presentano i prodotti dell’azienda. La segnalazione di questa operazione è arrivata a Vegolosi.it tramite una lettrice che ha chiesto di rimanere anonima. Lei, vegana, non ha potuto non notare questa imposizione. Il diario gratuito, infatti, non è facoltativo poiché al suo interno si trova anche il libretto per le giustificazioni e le comunicazioni scuola-famiglia.
Questa operazione apre numerose questioni: la scuola pubblica che deve aprire alle aziende per poter garantire materiale scolastico adeguato agli studenti non è forse un segnale pericoloso? Fra le linee direttive che la scuola pone per la scelta dei suoi finanziatori, ci sono anche quelle legate alla buona alimentazione? E’ normale che dei bambini e le loro famiglie trovino pubblicità commerciali all’interno di uno strumento che dovrebbe essere garantito dallo Stato e in quanto tale imparziale e al di sopra delle parti?