Uno scandire del tempo che è anche un battito del cuore, quel tempo scorre ma senza cambiare, è un’occasione unica ma che, in un certo senso, si ripeterà per altri. Il cortometraggio da 70 secondi realizzato da Alessandra Galbiati e Luigia Marturano intitolato “Dannato tempo” racconta con un linguaggio immediato la vita degli animali allevati attraverso la chiave interpretativa del tempo. La produzione ha ricevuto una menzione speciale dalla Cineteca Italiana all’interno del concorso intitolato “Tempo limite” chiusosi questa settimana per la celebrazione dei 70 anni della Cineteca stessa.
Si susseguono gli sfondi, le stagioni, il freddo, il caldo, ma quell’animale rimane in gabbia. Lo spettatore è rapito e un po’ ipnotizzato dalle immagini e non si può fare a meno di riflettere durante quai 70 secondi: cosa stiamo facendo? Perché vale così poco il tempo di chi non è come noi? Quanto tempo ci serve, invece, per capire e cambiare?