Vegolosi

“Cowspiracy”: 57mila dollari in una settimana per il documentario shock

Sono bastati 7 giorni a due giovani e coraggiosi film maker californiani, Keegan Kuhn e Kip Andersen, per raggiungere grazie al crowdfunding, la cifra necessaria per poter finalmente dare alla luce il loro progetto: “Cowspiracy” un documentario dedicato alla realtà degli allevamenti intensivi e del loro reale impatto sull’ambiente Terra. Non solo il progetto ha raggiunto la cifra richiesta (54mila dollari) ma l’ha superata con più di un mese di anticipo.

COWSPIRACY Teaser Trailer from First Spark Media on Vimeo.

E’ incredibile – raccontano i due registi e produttori del film in un video di ringraziamento al pubblico – quanto sia stato veloce e quanto supporto ci avete dato: abbiamo lavorato per un intero anno a questo documentario, mettendoci i nostri soldi, più di 10mila dollari, il nostro tempo, inchieste, investigazioni, e alla fine, siamo pronti, il documentario è finito ed è grazie a voi che ora i media ne parleranno”.

Il sottotitolo del documentario parla chiaro: “The environmental film that environmental organizations don’t want you to see” ossia “il documentario ambientalista che le organizzazioni ambientaliste non vogliono che voi vediate“. E sono loro, infatti, al centro della polemica in questo film: è a loro che i due fim maker si sono rivolti per chiedere perchè, nonostante sia la prima e più grave causa di distruzione ambientale, gli allevamenti intensivi non vengono combattuti, perchè non se ne parli nel modo corretto, e perchè questo, infine, non sia ancora diventato uno scandalo planetario quale dovrebbe essere.

La risposta appare chiara anche attraverso i pochi minuti del trailer: paura, interessi, politica, soldi. Ingranaggi troppo potenti che “schiacciano” chiunque tenti di alzare la testa, a meno che, come hanno fatto i due registi, non lo si faccia in modo autonomo, senza grandi nomi alle spalle. Chi li ha sostenuti è stato il pubblico che vuole sapere, conoscere e questa, se ce ne fosse stato bisogno, è la dimostrazione che il web è potente e spesso sinonimo indiscusso di libertà di espressione.

E’ ancora possibile donare la propria quota per questo progetto, ma soprattutto quello che si può fare è diffondere la notizia e sperare che presto sia possibile vederlo e capire quale è stato il lavoro di questi due registi. Noi aspettiamo con grande ansia.

Federica Giordani