Su 17.000 candidati, la sua foto ha vinto e diciamo pure che il concorso del National Geographic non è esattamente il più semplice in cui spuntarla, ma Anuar Patjane Floriuk, fotografo messicano, ha portato con il suo scatto la magia di un messaggio importante proprio in un momento in cui ben altre immagini di cetacei facevano il giro del mondo: quelle della mattanza delle Isole Faroe. Arte contro tradizione. Libertà contro sangue. Infinita bellezza contro infinito orrore.
Costringere centinaia di cetacei in una baia e massacrarli a colpi di coltellacci e lance non fa di noi esseri dotati di tecnica o di superiorità, fa di noi esseri paurosi, intimiditi dalla bellezza, preoccupati di dover dimostrare la nostra presunta superiorità, senza rispetto e senza religione. No, non la religione dei libri ma la “religione” come la intende Lucrezio, “re-ligare”, collegare, unire: davvero non siamo più in grado di vedere il “legame” fra noi e il mondo che ci ospita?
Godiamoci questa foto, nuotiamo dentro di noi e cerchiamo di riprendere quei fili che abbiamo dimenticato: ricreiamo il collegamento.
Federica Giordani