Come è bello fare la spesa al mercato. A Gorizia un progetto tenta il rilancio
Silvia De Bernardin
Aggirarsi tra i banchi alla ricerca di primizie e specialità, scambiare quattro chiacchiere con negozianti e passanti, acquistare in maniera rilassata e consapevole. Ovvero, riscoprire il valore (e la bellezza) di fare la spesa al mercato. È con questo obiettivo che a Gorizia, nell’ambito della quarta edizione del Festival Vegetariano, è nato il progetto Super! Mercato. Aperitivi, mostre, videoricette, book crossing e laboratori organizzati tra i banchi di frutta e verdura, in un fine settimana-esperimento studiato per restituire al mercato coperto della città la sua vocazione di luogo di incontro e spazio della socialità. Il progetto è stato sviluppato dallo studio di architettura Tre7 e dalla società di project management BensaPm. La realizzazione pratica è stata affidata a un gruppo di 10 studenti della Facoltà di Architettura dell’Università di Gorizia. “Il mercato cittadino è un edificio di pregio che si trova in uno stato di parziale abbandono. Almeno un terzo dei banchi oggi sono vuoti perché con i supermercati il modo di fare la spesa delle persone è cambiato progressivamente”, spiega Cecilia Morassi, architetto dello studio Tre7, che ha coordinato la manifestazione. “Per questa occasione abbiamo voluto provare a farlo rivivere, senza fare concorrenza ai negozianti, ma aggiungendo qualcosa di nuovo, sul modello del mercato di Barcellona”. Come simbolo degli allestimenti è stato scelto l’oggetto più tipico del mercato: decine di cassette della frutta, di legno e di plastica, sono state raccolte dagli studenti e usate per reinterpretare gli spazi del mercato che ospitano le attività. L’iniziativa terminerà con il Festival Vegetariano, ma la speranza di chi l’ha ideata è che possa rappresentare solamente l’inizio di una rinascita del mercato cittadino coperto. I primi a volerlo sono proprio i commercianti: “Ci voleva proprio una manifestazione di questo genere. Vedere al mercato così tanta gente è davvero bello”, racconta Antonella, titolare di uno dei banchi di frutta e verdura. “Così – aggiunge – sembriamo finalmente una città europea”.