Il prossimo 25 gennaio il Parlamento Europeo potrebbe dire “basta” alle gabbie per gli allevamenti di conigli: è prevista infatti una votazione su un progetto di promulgazione di una una legge che vieti l’uso delle gabbie. Il progetto, presentato dal parlamentare tedesco Stefan Eck, è sostenuto anche dall’associazione CIWF Italia, che già nel 2014 aveva lanciato un’inchiesta per mostrare pubblicamente quali sono le condizioni in cui vengono allevati i conigli in Europa.
Conigli: dalle gabbie ai recinti
Ben 320 milioni di conigli sono allevati ogni anno sul territorio europeo e il 99% degli allevamenti infliggono a questi animali enormi sofferenze: gabbie piccolissime – che non consentono a questi animali il benché minimo movimento né la difesa dagli attacchi degli altri esemplari – ferite causate dal pavimento metallico e grandi quantità di antibiotici somministrati continuamente perché possano sopravvivere in queste condizioni di privazione; ma nonostante questo, la mortalità negli allevamenti di coniglio raggiunge comunque il 30%. All’epoca dell’inchiesta l’associazione lanciò anche una petizione per abolire l’allevamento in gabbia, firmata da 87 mila cittadini italiani e 600 mila cittadini europei.
Il nuovo progetto fa due richieste fondamentali: l’emanazione di una legge a protezione dei conigli e l’eliminazione dell’allevamento in gabbia, da sostituire con dei sistemi di recinti con pavimento confortevole – già adottati in Belgio – che permettano agli animali il movimento e gli spazi di cui hanno bisogno: “Ci appelliamo agli eurodeputati italiani che voteranno in Commissione agricoltura: che ascoltino la voce di quei 600.000 cittadini che hanno chiesto la fine dell’allevamento in gabbia per questi animali. E ascoltino le ragioni del benessere animale, non quelle di quella grande industria cunicola il cui solo interesse è quello di mantenere il proprio settore non regolamentato” ha dichiarato Annamaria Pisapia, direttore di CIWF Italia Onlus. In merito a questa iniziativa commenta così Matteo Cupi, executive director di Animal Equality Italia: “La fine dell’allevamento in gabbia è un segnale positivo da parte di una società che si avvicina a una visione di un mondo dove la sofferenza degli animali sia un brutto ricordo, da dimenticare per la sua incommensurabile crudeltà”.
LAV: “Facciamo un passo avanti: conigli come animali d’affezione”
E in Italia? Le associazioni LAV e Animal Equality sono scese in campo insieme con la campagna Coraggio Coniglio l’anno scorso per chiedere che nel nostro paese, terzo produttore di carne di coniglio a livello europeo, vengano emanate delle leggi che riconoscano i conigli come animali d’affezione:”Vorremmo che il nostro paese – spiega a Vegolosi.it Roberto Bennati vice presidente di Lav – prendesse atto di una situazione evidente, ossia che il coniglio è considerato in Italia già un animale da compagnia, dobbiamo fare un passo avanti rispetto alle gabbie”. Sebbene non ci siano ancora sviluppi indegni di nota, la petizione ha raccolto più di 56 mila firme e sul sito dell’iniziativa sono 150 mila le persone che hanno segnalato la loro intenzione di non mangiare più carne di coniglio almeno per un anno: “Abbiamo salvato in questo modo – spiega Bennati – almeno 310 mila animali”.
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