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Allevamenti italiani, CIWF: “I controlli NAS non funzionano, parte l’esposto “

In questi giorni CIWF Italia – la più grande associazione internazionale per la tutela del benessere animale negli allevamenti – ha consegnato un esposto ai carabinieri e invierà a breve una richiesta di accesso agli atti alla ASL di Brescia, per conoscere la reale situazione degli allevamenti di suini della provincia, gli stessi che sono stati per due volte oggetto di inchiesta. Recentemente, infatti, queste realtà sono state visitate dalla giornalista Giulia Innocenzi durante la trasmissione “Animali come noi”, ma erano stati esaminati anche nel 2015 nella sua trasmissione Announo. A distanza di più di un anno, possiamo dire che le pessime condizioni rilevate la prima volta non siano migliorate. Anzi, nonostante il Ministero Lorenzin avesse annunciato in diretta tv imminenti controlli su quegli allevamenti nel 2015, la seconda visita della giornalista ha rivelato condizioni forse anche peggiori.

I dubbi sui controlli

Dopo la messa in onda delle immagini, CIWF ha contattato subito il Direttore della Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute, Silvio Borrello, e il responsabile per il Benessere Animale nella stessa direzione, Ugo Santucci, senza ricevere risposta. Bisogna comunque sottolineare che i NAS hanno effettuato controlli e applicato sanzioni dopo la prima denuncia di Giulia Innocenzi, ma la seconda visita della giornalista ha dimostrato inequivocabilmente come i controlli non funzionino a dovere. “Che i controlli delle ASL non funzionino come dovrebbero è ulteriormente comprovato dal fatto che più del 30% dei controlli effettuati dai NAS fra il 2015 e il 2017 hanno rilevato infrazioni – dichiara Annamaria Pisapia, Direttrice di CIWF Italia Onlus – un risultato pessimo se si considera che stiamo parlando della tanto decantata qualità del Made in Italy.”

La situazione negli allevamenti

Ma quali sono le “anomalie” riscontrate in questi allevamenti durante i controlli? Il reportage realizzato nel 2015 ha mostrato immagini tremende, filmate sotto copertura: decine di maiali rinchiusi in gabbie piccolissime, con le code mozzate per evitare che se la mangino a vicenda. Una situazione in contrasto con i risultati sui controlli del benessere animale effettuati nel 2015, dai quali emerge che su 1900 allevamenti controllati, solo 5 siano risultati irregolari per quanto riguarda le mutilazioni. Per non parlare poi delle scarse condizioni igienico-sanitarie: maiali malati in un angolo, sofferenti, in attesa di morire: accanto a loro tutti gli altri esemplari, che rischiano quindi di ammalarsi o di contrarre infezioni derivanti dalla presenza di un cadavere. Sulle loro teste, soffitti di amianto e topi che camminano sui tubi e sui fili che trasportano acqua ed elettricità e che scendono fino nei mangimi dei maiali. La situazione non è apparsa diversa durante la seconda inchiesta, anzi: animali ammassati in spazi angusti, allevamenti infestati da topi, maiali ammalati e lasciati morire nei corridoi sono ancora la norma, nonostante i controlli e le multe. Per questo CIWF Italia “si augura che il Ministro Lorenzin voglia rispondere alle richieste di informazioni: le responsabilità delle infrazioni vanno accertate, anche fra coloro che dovevano effettuare i controlli e non l’hanno fatto in maniera corretta”.

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