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Circo senza animali, l’Italia resta indietro

Il circo è uno spettacolo in costante declino: gli incassi diminuiscono, il pubblico si allontana, aumentano le petizioni e le manifestazioni per eliminare gli animali da questi spettacoli. Negli ultimi anni l’uso degli animali negli spettacoli circensi è stato posto sotto accusa da una crescente sensibilità di cittadini che lo considerano una manifestazione di violenza.

La situazione dei circhi nel mondo

Tutto il mondo sta prendendo seri provvedimenti, infatti, il numero di paesi che vieta totalmente o anche solo parzialmente l’utilizzo di animali nel circo è in crescita: tra i paesi europei, secondo un’indagine condotta dall’Oipa, ci sono Grecia, Cipro, Malta, Lettonia, Austria, Croazia, Olanda, Slovenia, Belgio, Danimarca, Repubblica Ceca, Svezia, Polonia, Estonia, Finlandia, Ungheria, Bulgaria, Portogallo, Spagna (solo nella regione della Catalonia), Slovacchia e Regno Unito; mentre, nel resto del mondo, l’oipa annovera USA, Canada, Argentina (solo a Buenos Aires), Brasile, Colombia, Costa Rica, Australia, Nuova Zelanda, India e Israele.

La situazione in Italia

Certamente i passi da compiere sono ancora molteplici, ma si può affermare che l’interesse alle tematiche animaliste sia crescente. Tuttavia, mentre i Paesi dell’Unione Europea e del resto del mondo, continuano ad adottare legislazioni che proibiscono l’utilizzo degli animali nei circhi, l’Italia non apre alcuna discussione in merito. Secondo una rilevazione Eurispes del 2016, il 71,4% degli italiani è contrario ai circhi con animali, ma, tuttavia, l’Italia è ancora l’unico paese che tutela e promuove il circo.

L’Italia, oltre ad avere una legge, del 1968, che regolamenta l’uso di animali nei circhi (Legge 337), possiede anche un fondo statale, Fondo Unico dello Spettacolo (FUS), che finanzia con circa 3 milioni di euro all’anno gli spettacoli circensi con animali. Non è tutto, però, poiché, il nostro paese è uno dei nodi cardine di smistamento illegale di specie protette verso i Paesi dell’Unione Europea e terzi, il commercio di questi animali esotici è sicuramente acuito dalla larga presenza di circhi. La LAV ha stimato che attualmente sono circa 2000 gli animali che sono detenuti in poco più di 100 circhi, rilevando, inoltre, che i circhi italiani detengono un numero elevatissimo di animali provenienti da specie in via di estinzione quali elefanti, tigri, leoni, ippopotami e rinoceronti.

Nell’aprile 2016 ben 53 associazioni e federazioni animaliste e ambientaliste, tra cui la LAV, la LIPU, Essere Animali, l’ENPA, Legambiente, la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, Animal Amnesty ed Animal Equality , si sono unite e hanno fatto recapitare una lettera a Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, e ai parlamentari, i quali dovranno esaminare il provvedimento n.2287 di riforma normativa in materia di attività culturali. Si chiede che venga applicato l’Ordine del giorno G9.205, il quale prevede “una riduzione progressiva dei contributi del Fondo Unico per lo Spettacolo ad esercenti attività circense e spettacolo viaggiante con animali” e che sia attuato il completo azzeramento dei contributi ai circhi con animali entro il 2018.

Camilla Gaetano

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