Dopo la bocciatura all’emendamento che chiedeva solo la graduale diminuzione degli animali dai circhi e non la loro scomparsa, arriva la risposta dell’Ente Nazionale Circhi al Parlamento e al ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, sui potenziali rischi per un circo senza animali. Come riporta Il Sole 24 ore, infatti, in una nota ufficiale l’Ente spiega come l’allontanamento degli animali dagli spettacoli rappresenterebbe un pericolo soprattutto per gli animali stessi: “Studi scientifici spiegano che l’allontanamento dal circo dell’animale nato in cattività e vissuto a stretto contatto con l’uomo sarebbe disastroso: a rischio il crollo fisico e psicologico dell’animale che in alcuni casi porta anche alla morte”. Parliamo di più di duemila animali, la cui nuova destinazione potrebbero essere centri di recupero appositamente allestiti per accoglierli.
Sulla questione è intervenuto direttamente anche Antonio Buccioni, presidente dell’Ente Nazionale Circhi, definendo la decisione del Parlamento come “operazione sterminio”. A proposito dell’ipotesi che gli animali vengano destinati ad appositi centri di recupero, ha infatti affermato: “Piuttosto che consegnare i nostri compagni di lavoro ai lager di annientamento contrabbandati per centri di recupero – recupero da che, forse da uno stato di benessere perfino superiore a quello in natura – prenderemo la via dell’esilio stroncando sul nascere ogni perverso dibattito sulla necessità di acquisire e gestire denaro pubblico per la realizzazione e la successiva manutenzione dei lager stessi”.
Sembrerebbe fondamentale per Buccioni salvaguardare la salute e il benessere degli animali – mantenendo nel frattempo l’immagine classica del circo – anche se l’etologo Roberto Marchesini, ai microfoni di Vegolosi.it, spiegò chiaramente che “l’esposizione dell’animale è già di per sé una forma di morte”. Anche secondo la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) l’attività circense con gli animali “è anacronistica e propone una visione distorta del rapporto uomo – animale”, ma l’Ente Nazionale Circhi non demorde. Come ricorderete, infatti, è intervenuto a fianco a 11 veterinari italiani secondo i quali gli spettacoli “non comportano alcuna sofferenza o stress per gli animali”.
Circhi in Italia: bloccato l’emendamento, si va verso il circo senza animali?