Vegolosi

Cecil, Vegan Society: “Rattristatevi anche per gli allevamenti”

Il leone simbolo dello Zimbabwe, ucciso la scorsa settimana in maniera crudele per l’assurda voglia di portare a casa un trofeo di caccia, ha catturato l’attenzione e la compassione di milioni di persone ad ogni angolo del pianeta. In un post sul suo sito, The Vegan Society – la più antica società vegana al mondo, nata nel 1944 e che di fatto ha inventato il termine “vegano” – invita però a una riflessione: «Il trofeo di caccia è una cosa terribile, ma non peggio dell’allevamento degli animali per il nostro consumo». Come dire: la morte di Cecil è stata tremenda, ma è tremenda anche la morte di migliaia di animali che ogni giorno vengono uccisi per rientrare nella catena industriale che termina poi nel nostro piatto. «È perché Cecil aveva un nome e lo reputavano tutti bellissimo e potente che la sua vita ha più valore di tutti gli altri animali senza nome e impotenti, sfruttati dagli esseri umani?», si chiede la società per mezzo del suo CEO, Jasmijn de Boo. E ancora: «Se la morte di Cecil vi ha rattristati, date uno sguardo ai metodi con cui vengono ottenuti carne, pesce e prodotti lattiero caseari, a come vengono trattati gli animali, come vengono uccisi, poi fate un collegamento», insiste de Boo.

In effetti, in queste ore il caso di Cecil è sulle prime pagine dei giornali e dei siti di informazione in tutto il mondo. Da almeno due giorni, infatti, due importanti gruppi animalisti statunitensi stazionano davanti alla casa e allo studio di Walter Palmer, il dentista che ha ucciso il leone. Palmer è al momento irreperibile: dopo aver scritto una mail ai pazienti chiedendo loro di recarsi presto altri colleghi, è letteralmente scomparso. Stando invece a quello che è stato ricostruito dagli inquirenti e da chi era con lui nello stato africano, Palmer, cacciatore professionista, avrebbe ferito Cecil – leone di 13 anni, star del parco di Hwange e così leggendario da essere oggetto di studi ad hoc dell’Università di Oxford – con una freccia prima di togliergli la vita il giorno dopo con un colpo di fucile. Il dentista avrebbe pagato 50 mila dollari per avere la possibilità di cacciare il leggendario leone: adesso è ricercato dalle autorità africane e rischia una condanna pesantissima.

Domenico D’Alessandro